Un caso di Mpox, noto come vaiolo delle scimmie, è stato confermato al Policlinico universitario di Messina. Il paziente è ricoverato nell’Unità operativa di Malattie infettive. L’Azienda sanitaria provinciale ha attivato l’Ufficio di Epidemiologia, che ha fornito direttive all’ospedale. Particolare attenzione è rivolta alla tutela del personale sanitario.
Gli operatori sanitari entrati in contatto con il caso sono sotto sorveglianza attiva per 21 giorni. Devono monitorare l’eventuale insorgenza di sintomi, misurare la temperatura due volte al giorno e astenersi dal trattare pazienti vulnerabili. I sintomi includono febbre, mal di testa, dolori muscolari, affaticamento, linfonodi ingrossati ed eruzione cutanea.
Sono considerati a rischio gli operatori con contatti diretti con lesioni o fluidi corporei, o coinvolti in procedure che generano aerosol senza DPI adeguati, chi ha avuto contatti prolungati faccia a faccia senza protezioni e tecnici di laboratorio coinvolti in incidenti con campioni infetti. [3][5] Se asintomatici, possono continuare a lavorare sotto monitoraggio quotidiano, con un’intervista sui sintomi prima dell’accesso al reparto. In caso di sintomi sospetti, è previsto un consulto medico specialistico.