«La Sicilia deve diventare uno Stato indipendente da Roma», il progetto approda all’Ars

Nella ricorrenza dello Statuto Siciliano, un comitato promotore ha depositato all’Assemblea Regionale Siciliana (Ars) la richiesta di autorizzazione per avviare la raccolta firme finalizzata a un referendum consultivo sull’indipendenza dell’isola. Si tratta di un evento inedito nella storia recente della regione, che apre un nuovo capitolo nel dibattito autonomista e indipendentista siciliano.
Un’idea antica, una richiesta nuova
La spinta indipendentista in Sicilia ha radici profonde, risalenti al secondo dopoguerra con la nascita del Movimento per l’Indipendenza della Sicilia (MIS). Il MIS, con la sua ala paramilitare, l’Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia (EVIS), attivo nel 1945, rappresentò una forza significativa nel panorama politico isolano. Proprio per mitigare queste tensioni separatiste, lo Stato italiano concesse alla Sicilia un’ampia autonomia, sancita dallo Statuto Speciale, rendendola la prima regione italiana a ottenere tale riconoscimento. La richiesta di referendum odierna, pur richiamando idealmente quelle istanze, si presenta come un’iniziativa senza precedenti, la cui ammissibilità dovrà essere vagliata dalla Corte Costituzionale.
Le motivazioni dei promotori
I promotori del referendum, un comitato composto da dieci membri provenienti da diverse esperienze sociali, professionali e associative, sostengono che la Sicilia sia stata “continuamente spogliata” dalle politiche regionali e nazionali. L’obiettivo, dichiarano, è restituire dignità al popolo siciliano, avviando un percorso verso l’indipendenza. Tra i promotori figurano Onofrio Carruba Toscano, presidente del Movimento dei Forconi ricostituito nel 2024, gli avvocati Renato Penna e Carmelo Santinocito, Franco Crupi, Antonella Morsello, Mirko Stefio di Mascalucia, Caterina Chiarenza, Fabrizio Romeo, Franco Cannova, Giovanni Giuseppe Montedoro, Francesco La Fata e Luigi Barletta. Molti di loro provengono dall’esperienza del movimento dei Forconi, che negli anni passati ha rappresentato un forte segnale di protesta contro le politiche economiche e sociali del governo nazionale.
Un programma ambizioso
Carruba Toscano, leader del comitato, ha delineato un programma ambizioso che va oltre la semplice richiesta di indipendenza. Il movimento, pur definendosi di protesta, propone una serie di iniziative, tra cui l’erogazione di uno “stipendio statale” anche per le casalinghe e i casalinghi. L’obiettivo dichiarato è rilanciare l’economia siciliana, trattenendo nell’isola il gettito fiscale derivante dai consumi, e rinegoziare gli accordi internazionali sottoscritti dall’Italia, rompendo ogni “rapporto di sudditanza”. La raccolta firme, secondo Carruba Toscano, punta a superare ampiamente la soglia minima di 500.000, con l’obiettivo di raggiungere almeno due milioni di sottoscrizioni, a dimostrazione della “vera forza della Sicilia”.