La Sicilia si conferma a quota 14 Bandiere Blu per l’anno 2025, un risultato che, pur mantenendo la regione al nono posto nella classifica nazionale, lascia un retrogusto agrodolce. Da un lato, la gioia per le due new entry, Messina e Nizza di Sicilia, che premiano gli sforzi in termini di sostenibilità ambientale e qualità delle acque; dall’altro, la delusione per l’uscita di Lipari e Ispica, due località storicamente insignite del prestigioso riconoscimento. Questo equilibrio tra luci e ombre evidenzia la complessità della gestione del patrimonio costiero siciliano, secondo per estensione in Italia, e la necessità di un impegno costante per raggiungere standard di eccellenza in tutte le località balneari.
Messina, Capitale Blu della Sicilia: 9 vessilli e un primato nazionale
Messina si aggiudica il titolo di capitale blu della Sicilia, con ben 9 Bandiere Blu, diventando la prima Città Metropolitana d’Italia a raggiungere questo traguardo. Un risultato che premia la visione strategica dell’amministrazione comunale e l’impegno concreto per la tutela del mare e delle coste. Alle conferme di Alì Terme, Roccalumera, Furci Siculo, Santa Teresa di Riva, Tusa, Letojanni e Taormina, si aggiunge la new entry di Nizza di Sicilia, a dimostrazione di una crescente attenzione alla qualità ambientale in tutta la provincia.
Ragusa e Agrigento: Tradizione e impegno per la qualità delle acque
La provincia di Ragusa, pur perdendo Ispica, mantiene una solida presenza nella mappa delle Bandiere Blu, con le conferme di Ragusa (Marina di Ragusa), Modica (Maganuco e Marina di Modica), Scicli (Sampieri, Punta Pisciotto e Costa di Carro) e Pozzallo, che festeggia il suo ventiduesimo riconoscimento consecutivo. Nell’agrigentino, Menfi si conferma un punto di riferimento per la qualità delle acque, conquistando la Bandiera Blu per il ventinovesimo anno di fila, un risultato che testimonia la continuità nell’impegno per la sostenibilità ambientale.
Le voci dei sindaci: Tra delusione, indagini e la consapevolezza dell’importanza del turismo
Le reazioni dei sindaci delle località interessate dalle variazioni nel numero di Bandiere Blu riflettono la complessità della situazione. A Lipari, il sindaco Riccardo Gullo ha avviato indagini per comprendere le motivazioni dell’esclusione, pur sottolineando l’indiscusso appeal turistico dell’isola, già set di importanti produzioni cinematografiche. A Ispica, il sindaco Innocenzo Leontini esprime rammarico per la perdita del riconoscimento, attribuendola a ritardi burocratici nella consegna dei risultati delle analisi delle acque, e ribadisce la qualità del mare della sua città. Queste diverse prospettive evidenziano l’importanza della Bandiera Blu non solo come riconoscimento ambientale, ma anche come strumento di promozione turistica e di sviluppo economico per le località costiere.