Un’anziana paziente palermitana di 74 anni, con una storia di fibrillazione atriale parossistica e un precedente ictus ischemico nonostante la terapia anticoagulante, è tornata a casa appena due giorni dopo un intervento pionieristico all’ospedale Ingrassia di Palermo. Come raccontato dal Giornale di Sicilia, la novità risiede nell’approccio combinato e simultaneo di due procedure complesse: l’ablazione della fibrillazione atriale e la chiusura dell’auricola sinistra. Questa sinergia, mai realizzata prima d’ora nella struttura, ha permesso di minimizzare i rischi e accelerare il recupero della paziente.
L’eccellenza sanitaria siciliana si è manifestata nella perfetta coordinazione tra l’équipe di Elettrofisiologia, guidata dal dottor Mirko Luparelli, e quella di Emodinamica, diretta dal dottor Sergio Cannizzaro. L’ablazione è stata eseguita dal dottor Luparelli e dal dottor Luciano Alibani, con l’assistenza degli infermieri Giovanna Pillitteri, Lucia Udine e Alfredo Galati. La chiusura dell’auricola sinistra è stata invece affidata ai dottori Debora Cangemi, Piercarlo Cottone e Claudio D’Angelo, coadiuvati dalla dottoressa Giuliana Cimino per la guida ecografica.
A coordinare l’intero intervento, il direttore della Cardiologia, dottor Sergio Fasullo, che ha illustrato i benefici di questo approccio ibrido: “L’obiettivo principale era duplice: ridurre la probabilità di recidive di fibrillazione atriale e proteggere la paziente da futuri ictus cerebrali”. Questo intervento innovativo rappresenta un importante passo avanti nella cura delle malattie cardiache, offrendo una soluzione più efficace e meno invasiva per i pazienti siciliani.