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Diretta Sicilia > Cronaca > Morire a 35 anni sul lavoro schiacciato da una porta blindata, la rabbia dei sindacati
Cronaca

Morire a 35 anni sul lavoro schiacciato da una porta blindata, la rabbia dei sindacati

Ultimo aggiornamento: 12/04/2025 - 10:54
di Redazione Web
Pubblicato 12 Aprile 2025
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lettura in 2 minuti
Morire a 35 anni sul lavoro schiacciato da una porta blindata, la rabbia dei sindacati

“Siamo stanchi ed esasperati non possiamo più sopportare questa scia di sangue che nei nostri territori di Palermo e Trapani sta aumentando vertiginosamente. La vita dei lavoratori deve avere la priorità su ogni altra logica nei luoghi di lavoro. È una emergenza nazionale”. Ad affermarlo è Federica Badami segretaria generale Cisl Palermo Trapani, dopo aver appreso della morte dell’ennesimo lavoratore, il 35enne Pietro Zito dipendente di un’azienda di infissi di Carini, rimasto schiacciato da una porta blindata durante una consegna a Trapani.

“Serve massima attenzione , il rispetto di tutte le regole, più controlli più formazione e investimenti nella sicurezza. Oggi assistiamo all’ennesima sconfitta del mondo del lavoro tutto, siamo vicini alla famiglia” conclude Badami.

L’operaio di 35 anni originario di Montelepre ma residente a Cinisi, è deceduto ieri al Trauma center di Villa Sofia in seguito a un incidente sul lavoro avvenuto nel Trapanese.

Due giorni fa Zito, secondo una prima ricostruzione, era andato a consegnare una porta per conto di un’azienda con sede a Carini per cui lavora. Durante il trasporto, però, qualcosa sarebbe andato storto e il 35enne sarebbe stato travolto dalla pesante struttura non riuscendo più a liberarsi.

Una volta lanciato l’allarme a 112 e dopo l’intervento dei sanitari arrivati a bordo di un’ambulanza, l’uomo è stato portato d’urgenza al Sant’Antonio Abate di Trapani. Le sue condizioni sono apparse sin da subito critiche e così i medici hanno disposto il trasferimento a Palermo.

Dopo una prima tappa al Civico dov’è arrivato con l’elisoccorso, Zito è stato trasferito al Trauma center, ma nel giro di poche ore, nonostante le cure dei medici, il suo quadro clinico è peggiorato irrimediabilmente sino a quando il suo cuore non ha smesso di battere.

Sull’accaduto indagano i carabinieri, sotto il coordinamento del sostituto procuratore Sara Morri, insieme ai tecnici dello Spersal dell’Asp di Trapani, il Servizio di prevenzione e sicurezza sul lavoro, che cercheranno di chiarire se fossero state adottate tutte le misure a tutela dell’incolumità del lavoratore.

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ARGOMENTI:morto sul lavoroPietro Zito
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