Sara Campanella, studentessa universitaria messinese, è stata uccisa ieri da un compagno di università, Stefano Argentino. L’uomo era ossessionato da Sara e la terrorizzava con le sue attenzioni moleste, come emerge dal provvedimento di fermo.
Le Insistenze e la Paura di Sara
Sara aveva confidato più volte alle amiche la sua paura e il disagio che le provocavano le insistenze di Argentino, il quale continuava a chiederle di uscire e approfondire la loro relazione nonostante i ripetuti rifiuti. Il provvedimento riporta che Argentino “importunava la vittima con cadenza regolare”.
Prove Vocali delle Molestie
A ulteriore conferma delle molestie subite, Sara aveva inviato alle amiche diversi messaggi vocali di Argentino, definiti dagli inquirenti “prova di un’autentica strategia molesta”. In un’occasione, un’amica era addirittura dovuta intervenire in università per allontanare Argentino, che si lamentava del fatto che Sara non gli sorridesse più come prima.
L’Ultimo Messaggio e la Tragedia
Il giorno dell’omicidio, dopo le lezioni, Argentino ha chiesto alle amiche di Sara dove fosse. Saputo che era rimasta indietro, è andato a cercarla. Poco dopo, una delle amiche ha ricevuto un messaggio vocale da Sara, un’inquietante richiesta d’aiuto: “Dove siete che sono con il malato che mi segue?”. Queste sono state le sue ultime parole.