La Regione ti dà 5.000 euro se hai ISEE basso, come chiedere il reddito
Dal 25 febbraio, le famiglie siciliane con basso reddito possono richiedere un contributo fino a 5.000 euro.

Reddito di cittadinanza? Quasi. In Sicilia si chiama reddito di povertà. E sono al via le domande per un aiuto fino a 5.000 euro.
Dal 25 febbraio al 15 aprile le famiglie siciliane con redditi bassi potranno presentare domanda per ottenere un contributo economico fino a 5.000 euro. L’iniziativa, finanziata con 30 milioni di euro stanziati dalla Finanziaria quater dell’ottobre 2024, è rivolta a nuclei familiari con un ISEE non superiore a 5.000 euro. L’importo del contributo varierà in base al reddito: 5.000 euro per ISEE da 0 a 1.500 euro, 3.500 euro per fasce di reddito superiori e 2.500 euro per le fasce più alte ammesse al beneficio.
Come presentare domanda
Le domande dovranno essere presentate esclusivamente online, tramite la piattaforma informatica predisposta dall’IRFIS, l’Istituto Regionale per il Finanziamento alle Industrie in Sicilia. L’ente, guidato da Iolanda Riolo e Giulio Guagliano, prevede di erogare i contributi entro l’estate, circa un mese dopo la chiusura dei termini per la presentazione delle domande.
Un aiuto concreto per le famiglie vulnerabili
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha definito l’iniziativa “un aiuto tangibile alle persone più vulnerabili”, sottolineando come il contributo servirà a contrastare l’aumento del costo della vita. L’iniziativa ha suscitato il commento del Movimento 5 Stelle, che ha rivendicato la paternità dell’idea, ricollegandola al Reddito di Cittadinanza. La deputata José Marano ha espresso soddisfazione per il fatto che “anche a destra la bontà della nostra misura, il Reddito di cittadinanza abolito dalla Meloni, è stata compresa”.
Altri interventi a sostegno di famiglie e imprese
Oltre al reddito di povertà, la Regione Sicilia ha previsto altri interventi a sostegno di famiglie e imprese. Un secondo bando, finanziato con 15 milioni di euro, permetterà di azzerare gli interessi sui finanziamenti per l’acquisto di auto (nuove e usate), mobili e prodotti tecnologici. Inoltre, sono stati stanziati 135 milioni di euro di fondi europei per contributi a favore di hotel e strutture turistiche che intendono ampliare o ristrutturare le proprie attività. L’IRFIS gestirà anche questi fondi, pubblicando a breve i bandi e le piattaforme per la presentazione delle domande.
Successo per il bando a sostegno delle imprese
Intanto, ha riscosso grande successo il bando che assegna alle imprese contributi per abbattere i prestiti contratti negli anni scorsi. Con oltre 5.202 domande presentate, è stato raggiunto l’obiettivo di investire tutti i 45 milioni di euro stanziati. Sommando questa cifra ai 180 milioni del bando Ripresa Sicilia, ai 27 milioni di Fare Impresa e ad altre misure in arrivo, gli investimenti gestiti dall’IRFIS raggiungono i 600 milioni di euro. Questo dimostra l’impegno del governo Schifani nel sostenere lo sviluppo economico della regione, utilizzando l’IRFIS come canale privilegiato per velocizzare la spesa e evitare il rischio di perdere risorse non investite.
Il ruolo strategico dell’IRFIS
Il presidente Schifani ha ribadito l’importanza strategica dell’IRFIS come “motore di sviluppo per la Sicilia”, in grado di supportare le imprese nei loro progetti di innovazione e crescita e di offrire un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà. L’IRFIS ha assunto un ruolo centrale nella gestione dei fondi regionali, anche quelli precedentemente gestiti dall’Assessorato alle Attività Produttive. La recente polemica sulla sostituzione del dirigente Carmelo Frittitta, che ha gestito questi fondi fino ad ora, ha creato tensioni tra il presidente Schifani e l’assessore Edy Tamajo. Tamajo, pur esprimendo contrarietà alla sostituzione di Frittitta, ha ribadito la sua fiducia nel presidente Schifani, definendolo il “candidato naturale del centrodestra” per le prossime elezioni.