Negozi Benetton a rischio chiusura in Sicilia: cosa sta succedendo?

La crisi di Benetton minaccia 15 negozi e 150 posti di lavoro in Sicilia. La Uiltucs lancia l'allarme

L’ombra della crisi incombe sui punti vendita Benetton in Sicilia e a rischio ci sono circa 150 posti di lavoro in tutta l’isola, di cui 30 nel Palermitano. La chiusura di 15 negozi siciliani sembra un orizzonte sempre più probabile, conseguenza delle difficoltà che l’azienda di Ponzano Veneto sta affrontando da oltre un decennio.

Come riporta il Giornale di Sicilia, la concorrenza agguerrita nel settore dell’abbigliamento ha spinto Benetton in un tunnel senza via d’uscita, che potrebbe portare, entro il 2025, alla chiusura di 400 punti vendita a livello globale, 200 dei quali in Italia, concentrati soprattutto nel Sud e in particolare in Sicilia. Nell’isola, resistono ancora 15 negozi Benetton, distribuiti tra Palermo, Carini, Catania, Taormina, Messina, Belpasso, Misterbianco, Mazzara, Marsala, Trapani, Sciacca, Siracusa, Agira e Caltanissetta.

L’allarme della Uiltucs Sicilia

La Uiltucs Sicilia, attraverso il segretario generale Ida Saja, ha lanciato l’allarme, chiedendo un incontro urgente con il Gruppo Benetton per tutelare i lavoratori. Dal 2012, le vendite del marchio si sono dimezzate, passando da 2 miliardi di euro a poco più di un miliardo nel 2023. Molti negozi sono stati ceduti in franchising a imprenditori esterni, che hanno accumulato debiti verso la casa madre per merce ricevuta e non pagata, per un totale di circa 160 milioni di euro, di cui oltre 30 milioni in Puglia e Sicilia. L’azienda sta ora imponendo il recupero di queste somme e la chiusura dei punti vendita che non riescono a saldare i debiti.

La situazione in Sicilia e l’appello della Uiltucs

In Sicilia, la Uiltucs si è rivolta al gruppo Venerato, a cui i dipendenti hanno inviato una diffida formale senza ricevere risposta. I lavoratori, oltre a non percepire lo stipendio, si trovano nell’impossibilità di dimettersi, poiché le società disconoscono formalmente il rapporto di lavoro. La Uiltucs chiede un incontro regionale urgente per chiarire la situazione dei lavoratori siciliani e valutare l’utilizzo di ammortizzatori sociali.

Preoccupazione di Confcommercio e proposte di intervento

Anche Gianluca Manenti, presidente regionale di Confcommercio, esprime preoccupazione, pur non essendo sorpreso dalla situazione. Da mesi, Confcommercio lancia appelli per ottenere interventi mirati a sostegno del settore dell’abbigliamento, in particolare per gli esercizi di vicinato. Durante una recente riunione del “Tavolo della moda” al Ministero delle Imprese, è stata evidenziata la gravità della situazione in Sicilia. Per rilanciare il settore, Confcommercio propone tre interventi: detassazione per le microimprese che si insediano in locali sfitti; incentivi ai consumi tramite detrazioni fiscali per l’acquisto di prodotti sostenibili nei negozi fisici o IVA agevolata; riduzione dei costi delle locazioni, anche attraverso una cedolare secca condizionata. Negli ultimi cinque anni, il settore moda in Sicilia ha perso quasi 500 negozi e oltre 700 posti di lavoro, con un calo del 15% negli acquisti.

Continua a leggere le notizie di DirettaSicilia, segui la nostra pagina Facebook e iscriviti al nostro canale News Sicilia
Potrebbe piacerti anche