E’ trafficante di droga, confiscato mezzo milione di euro a palermitano

I Carabinieri di Palermo sequestrano beni per 500 mila euro a un 62enne condannato per spaccio di droga nell'ambito dell'operazione "Nemesi"

Nell’ottobre 2021, un uomo di 62 anni è stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Nemesi” con l’accusa di aver ceduto ripetutamente hashish e marijuana. A seguito del processo, l’uomo è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione. Oggi, il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione – ha emesso un decreto di sequestro beni per un valore di circa 500 mila euro riconducibili al condannato.

L’indagine del 2018 e il traffico di droga allo Sperone

L’operazione “Nemesi” si basa su un’indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo tra febbraio e luglio del 2018, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia. L’attività investigativa ha portato alla luce un’organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti nel quartiere Sperone di Palermo. L’indagine ha permesso di ricostruire la struttura dell’organizzazione, le sue dinamiche interne e le strategie criminali utilizzate.

Il coinvolgimento delle famiglie e l’utilizzo di minorenni

Un aspetto particolarmente inquietante emerso dall’indagine è il coinvolgimento di interi nuclei familiari nel traffico di droga, con l’utilizzo di minorenni per la cessione delle sostanze stupefacenti. Gli spacciatori sfruttavano ogni angolo del quartiere Sperone per le loro attività illecite: i vicoli degli edifici, le strade, le abitazioni dei capi dell’organizzazione e persino le camerette dei figli minorenni, trasformate in luoghi di stoccaggio, lavorazione e spaccio di droga.

Il sequestro dei beni: un bar e conti bancari

Le indagini patrimoniali, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno permesso di accertare che i beni nella disponibilità del 62enne erano frutto delle sue attività illecite. Il provvedimento di sequestro riguarda un bar a Bagheria, comprensivo delle sue attrezzature e beni aziendali, e quattro rapporti bancari. Il valore complessivo dei beni sequestrati ammonta a circa 500 mila euro.

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