Scarsa raccolta ma alta qualità per l’olio siciliano. Nonostante le recenti piogge, la siccità che ha colpito la Sicilia occidentale nell’ultimo anno ha avuto un impatto significativo sulla produzione di olive. Le previsioni per la prossima campagna di raccolta indicano un calo generalizzato, con alcune aree come il Partinicese che potrebbero registrare perdite fino al 50%.
La buona notizia è che la qualità dell’olio d’oliva siciliano rimane eccellente. Gli ulivi, infatti, non sono stati attaccati dalla mosca olearia, garantendo un prodotto finale di alta qualità. Tuttavia, i produttori rimangono vigili, monitorando attentamente lo stato di salute degli uliveti nelle prossime settimane, cruciali per la produzione finale.
Gino Provenzano della Cia Sicilia Occidentale spiega: “Le alte temperature persistenti e la scarsità d’acqua hanno creato una situazione critica. Le olive hanno avuto problemi di crescita e negli uliveti non irrigati si è verificata anche la cascola. I recenti temporali, seppur intensi, non sono stati sufficienti a migliorare significativamente la situazione generale.”
Nonostante le sfide, l’olio d’oliva siciliano continua ad essere apprezzato per la sua qualità. Le prime stime indicano un aumento dei prezzi rispetto allo scorso anno, in linea con la crisi olivicola internazionale del 2023. Attualmente, l’olio dello scorso anno è quotato a 9,20 euro al chilo in Italia e a 7,50 euro al chilo sui mercati esteri. Le prime prove di molitura di quest’anno suggeriscono un prezzo di circa 9 euro al chilo nella provincia di Palermo e di 9,55 euro al chilo nella provincia di Trapani.
Camillo Pugliesi e Luca Basset, rispettivamente presidente e direttore della Cia Sicilia Occidentale, lanciano un appello: “La siccità è diventata una costante per il mondo agricolo. Chiediamo interventi immediati e lungimiranti nella gestione delle risorse idriche. È necessario sostenere economicamente i produttori affinché possano dotarsi di impianti di irrigazione, laghetti artificiali e pozzi, evitando che questi investimenti si ripercuotano sul prezzo finale dell’olio a danno dei consumatori.”