Dopo i morti del Bayesian aperta inchiesta per omicidio e disastro colposo
Il procuratore: "È verosimile che siano stati commessi reati di omicidio colposo e naufragio colposo"

Si sono aperte le indagini sull’affondamento del mega yacht Bayesian, avvenuto all’alba del 19 agosto davanti alla costa di Porticello. La Procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e disastro navale colposo contro ignoti.
. Dobbiamo stabilire a chi sono ascrivibili queste responsabilità, se al comandante, all’intero equipaggio o ai costruttori”, ha dichiarato il procuratore Ambrogio Cartosio nel corso della conferenza stampa tenutasi stamattina.
Secondo una prima ricostruzione, la nave sarebbe affondata dapprima da poppa per poi adagiarsi sul fianco sinistro. I cinque corpi ritrovati erano nelle cabine di questo lato, l’ultimo ad essere invaso dall’acqua. “Si è trattato di un evento repentino e improvviso”, ha confermato il sostituto procuratore Raffaele Cammarano. Non è ancora chiaro se vi siano state negligenze da parte dell’equipaggio, come portelloni lasciati aperti.
Le ricerche sono partite immediatamente dopo la segnalazione giunta alle 4.38 con il lancio di un razzo dal Bayesian. Le motovedette della Guardia Costiera sono arrivate sul posto in pochi minuti, ignorando però che parte dell’equipaggio era riuscita a mettersi in salvo su una scialuppa. I soccorsi si sono dunque concentrati sulla ricerca dei dispersi in mare.
Nessun test anti-droga o alcol è stato eseguito sui superstiti, dato che la priorità era prestare le prime cure a quanti presentavano ferite e stati di shock.
Il procuratore Cartosio ha ribadito la vicinanza della Procura alle famiglie delle vittime: “Sarebbe ancor più doloroso se questo lutto fosse stato causato da comportamenti non in linea con le responsabilità che ciascuno ha nella gestione della navigazione”.
Cartosio ha anche sottolineato come la nuova normativa sulla presunzione di innocenza ostacoli una libera informazione sull’andamento delle indagini: “Negli ultimi giorni mi sono trincerato nel silenzio, non rispondendo alle domande dei giornalisti. Credo però che i cittadini, anche i magistrati, siano tenuti a rispettare le leggi anche quando non piacciono”.