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Diretta Sicilia > Cronaca > «Non sei buona a fare figli» e la riempie di schiaffi, calci e pugni dopo aborto spontaneo
Cronaca

«Non sei buona a fare figli» e la riempie di schiaffi, calci e pugni dopo aborto spontaneo

Nuovo episodio di violenza domestica in Sicilia, con un 28enne che perseguitava e picchiava la compagna 29enne dopo un aborto spontaneo. È stato emesso un divieto di avvicinamento
Ultimo aggiornamento: 30/11/2023 - 09:45
di Redazione Web
Pubblicato 30 Novembre 2023
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lettura in 2 minuti
«Non sei buona a fare figli» e la riempie di schiaffi, calci e pugni dopo aborto spontaneo

Non si arresta l’onda violenta verso le donne: ultimo episodio in Sicilia riguarda un provvedimento a carico di un 28enne che vessata la compagna di 29 anni. In particolare, un ragazzo di 28 anni originario di San Pietro Clarenza, nel catanese, è stato raggiunto da un provvedimento cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa firmato dal gip del Tribunale di Catania su richiesta della Procura etnea. Il provvedimento è stato notificato dai Carabinieri della Stazione di Camporotondo Etneo. La vittima è una donna di 29 anni.

Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, iniziate dopo le denunce della vittima in ordine alle violenze subite dal marito anche a causa della sua dipendenza dall’alcool, l’uomo nello scorso mese di agosto e dopo aver pochi giorni prima abbandonato la casa coniugale, avrebbe colpito in più d’una occasione la moglie con schiaffi, calci e pugni, tirandole i capelli e cingendole il collo con le mani come per strangolarla. Le ha provocato lividi e tumefazioni all’occhio destro e in tutto il corpo. L’uomo era anche solito agire nei confronti della moglie con toni denigratori tanto da avere indotto la donna a pensare al suicidio.

Aborto spontaneo usato come offesa alla dignità

Tra le altre offese, le più riprovevoli, quando in presenza di altre persone le avrebbe gridato platealmente «… sei fradicia, non sei buona a fare figli! …», alludendo alla sua incapacità alla procreazione in conseguenza di un aborto spontaneo, in cui era incorsa nell’aprile del 2022 mentre si trovava al quarto mese di gravidanza. Il 28enne avrebbe anche pedinato la donna e lasciandole bigliettini d’amore sul cruscotto, salvo poi recarsi sul luogo di lavoro dello zio della 29enne, dove si sarebbe lamentato con quest’ultimo del fatto che lei avrebbe intrattenuto contemporaneamente più relazioni extraconiugali. Per i magistrati non c’era altra scelta che allontanarlo dalla sua vittima: dovrà infatti stare ad almeno un chilometro.

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