L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di avviare un’indagine conoscitiva sull’utilizzo di algoritmi per la definizione delle tariffe aeree sulle rotte di collegamento tra la penisola italiana e la Sicilia. L’indagine nasce dal rilevamento, a partire dal 2022, di prezzi particolarmente elevati su queste rotte, soprattutto nei periodi di picco della domanda come le festività natalizie.
A segnalare i rincari sono stati diversi soggetti istituzionali e associazioni di consumatori. In particolare il Codacons ha presentato all’Antitrust un dettagliato report che mostra come per un volo di sola andata verso Catania o Palermo nel periodo natalizio si spendano mediamente dai 200 ai 300 euro, con punte di oltre 300 euro per alcune tratte. Prezzi che risultano sensibilmente più alti rispetto ai mesi precedenti, nonostante il calo del costo del carburante.
Secondo l’Antitrust, dietro queste fluttuazioni anomale dei prezzi ci sarebbe l’utilizzo di sofisticati algoritmi di determinazione delle tariffe da parte delle compagnie aeree. In sostanza, i sistemi automatici analizzerebbero domanda e offerta per ogni singolo volo, sincronizzando i prezzi verso l’alto nei periodi di maggiore richiesta. Un meccanismo che finirebbe per danneggiare i passeggeri, soprattutto i siciliani, costretti a sborsare centinaia di euro in più per poter rientrare a casa durante le feste.
Plauso all’iniziativa dell’Antitrust è arrivato dal Governatore della Sicilia Renato Schifani, che ha definito “abnorme e intollerabile” la logica del puro profitto a scapito di territori svantaggiati come la Sicilia. Anche le associazioni di consumatori hanno accolto con favore l’indagine, auspicando che porti all’adozione di misure concrete per arginare i rincari selvaggi.
L’Antitrust dovrà ora analizzare nel dettaglio le modalità di determinazione delle tariffe, per verificare se effettivamente gli algoritmi vengano utilizzati dalle compagnie per massimizzare i profitti. I risultati dell’indagine potrebbero portare all’apertura di un procedimento istruttorio e all’imposizione di sanzioni, nel caso in cui emergessero comportamenti scorretti o collusivi tra le diverse compagnie.
Molti osservatori auspicano però che oltre ai controlli, il Governo intervenga per tutelare maggiormente i diritti dei viaggiatori. Ad esempio definendo un vero e proprio servizio universale di trasporto aereo che ponga un limite a rialzi e speculazioni, così come già avviene per treni e autobus. La sfida è trovare un giusto equilibrio tra logiche di mercato e diritto alla mobilità, specialmente per regioni penalizzate come la Sicilia.