I Carabinieri di Palermo hanno eseguito un’operazione antimafia durante l’alba di oggi, arrestando Pietro, Gioacchino e Angelo Badagliacca, Marco Zappulla e Pasquale Saitta. Michele Saitta e Antonino Anello sono stati messi ai domiciliari. L’operazione ha smantellato la famiglia del quartiere Rocca mezzo Monreale, una costola del mandamento mafioso Pagliarelli. Le indagini hanno permesso di ricostruire attività criminali come un Summit di mafia durante il quale sarebbe stato deciso un omicidio, estorsioni ai danni di attività commerciali e un presunto codice mafioso.
La Direzione distrettuale antimafia sta indagando sulla rete di complicità del recentemente arrestato capomafia Matteo Messina Denaro e intanto ha compiuto un’altra azione contro i clan. Il giudice per le indagini preliminari ha accettato la relazione del procuratore Maurizio de Lucia, dell’aggiunto Paolo Guido e dei sostituti Federica La Chioma e Dario Scaletta. L’indagine si concentra sulla famiglia mafiosa di Rocca Mezzomonreale, che fa parte del mandamento di Pagliarelli. Ci sono volti noti perché già condannati e alcuni “uomini d’onore riservati”, la cui identità è stata protetta da una rete di silenzio.
I Badagliacca fanno parte della storia criminale di Palermo, ad esempio alcuni membri della famiglia hanno partecipato all’organizzazione della trasferta di Bernardo Provenzano in Francia durante la latitanza, e altri hanno partecipato a un summit in cui sarebbe stato presente Messina Denaro. In una intercettazione si fa riferimento all’esistenza di un “codice mafioso scritto” che regola ancora oggi la vita di Cosa Nostra palermitana.
Le indagini e l’arresto hanno impedito l’omicidio di un architetto. Durante il summit era stata decisa la sua condanna a morte perché ritenuto responsabile di errori nelle pratiche di sanatoria che stava seguendo e per aver mancato di rispetto a un boss detenuto. Tra le vecchie ed eterne regole c’è quella del pizzo, pagato in denaro oppure imponendo le imprese volute dai boss. In un caso, per convincere un uomo a pagare, hanno messo una bambola sul cancello di casa sua con un proiettile conficcato nella fronte.