Troppi morti sulla Palermo-Sciacca: per la Regione la colpa non è della strada (ma di chi guida)

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È il “fattore umano” il principale imputato per la lunga scia di sangue che ha macchiato la statale Palermo-Sciacca nel corso dell’ultimo anno. Questo è quanto emerso dal vertice tenutosi oggi presso l’assessorato regionale alle Infrastrutture.

Il confronto, voluto dalla Regione per analizzare i 45 incidenti registrati tra gennaio e novembre 2025, ha visto la partecipazione dell’assessore Alessandro Aricò, dei vertici Anas, delle forze dell’ordine e dei rappresentanti delle prefetture di Palermo, Trapani e Agrigento. Sotto la lente d’ingrandimento è finita la sicurezza dell’arteria stradale, spesso al centro delle cronache per la sua pericolosità.

Tuttavia, l’analisi tecnica ha scagionato l’infrastruttura. Secondo quanto riportato in una nota ufficiale dell’Anas, il tracciato non presenterebbe criticità strutturali ed è stato soggetto a manutenzione regolare. Le cause dei sinistri, talvolta mortali, vanno ricercate altrove: nel mancato rispetto del Codice della Strada. Alta velocità, sorpassi azzardati in tratti vietati e l’uso dello smartphone alla guida sono stati identificati come i “motivi scatenanti della totalità degli incidenti”.

La risposta delle istituzioni non si farà attendere. Sebbene non siano stati specificati i dettagli tecnici, la Regione ha annunciato l’introduzione imminente di sistemi di controllo di ultima generazione per monitorare il traffico e sanzionare le infrazioni.

«Abbiamo messo in campo un metodo operativo inedito – ha commentato l’assessore Aricò – riunendo tutti i soggetti istituzionali per trovare soluzioni concrete e subito applicabili. Non ci siamo limitati ad analizzare il fenomeno, ma siamo passati all’azione. Questo modello di governance integrata sarà replicato per altre criticità del territorio siciliano».

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