Dall’inizio dell’anno numerosi cittadini della provincia di Palermo, molti dei quali pensionati over 65, stanno ricevendo cartelle esattoriali e avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate per il recupero di presunte esenzioni ticket, secondo l’Asp non spettanti, sulla base di controlli effettuati tramite incrocio dati con Ministero del Lavoro e Inps. Adiconsum sta assistendo numerosi utenti, partendo dalle richieste di accesso agli atti, indispensabili per comprendere quali prestazioni siano oggetto di recupero, dato che cartelle e avvisi non lo indicano.
“Ad aggravare la situazione c’è anche il fatto che Asp ha messo a disposizione un solo sportello per chiedere chiarimenti su queste cartelle. Finora abbiamo presentato anche istanze di annullamento in autotutela o ricorsi, nei casi in cui i requisiti reddituali o anagrafici fossero in realtà conformi al codice di esenzione dichiarato e quindi le richieste di rimborso erano illegittime” spiega Antonio Rocco responsabile Adiconsum Palermo Trapani. Insieme alla segretaria generale Cisl Palermo Trapani Federica Badami, Rocco aggiunge: “La situazione sta determinando un forte disagio socio-economico, in particolare per le fasce più deboli della popolazione, spesso già colpite da fragilità economiche, sociali o sanitarie. È quindi auspicabile l’apertura di un tavolo di confronto tra Asp Palermo, associazioni di categoria e associazioni dei consumatori, al fine di garantire istruttorie rapide, trasparenti e corrette per tutti i cittadini che hanno effettivamente diritto all’esenzione e prevedere soluzioni sostenibili, in primis la rateizzazione, per chi deve pagare ma non dispone di un reddito adeguato”.
Le richieste riguardano prestazioni usufruite anche nel 2015 e negli anni immediatamente successivi, nonostante la normativa di settore (D.M. MEF 11.12.2009, D.L. n. 112/2008 e principi della legge n. 689/1981) preveda termini molto più ristretti per l’accertamento e la contestazione di eventuali irregolarità. “L’emissione di atti di recupero a quasi dieci anni di distanza appare quindi in possibile contrasto con i limiti temporali fissati dalla legge, con conseguente incertezza giuridica e disorientamento per l’utenza” aggiunge Rocco. Diverse le criticità rilevate dagli avvocati di Adiconsum.
“Come il mancato riscontro alle richieste di accesso agli atti. Nonostante le istanze inoltrate a mezzo PEC, l’Asp di Palermo spesso non risponde, creando gravi difficoltà soprattutto agli anziani e ai soggetti fragili, già penalizzati dalle poche giornate e ore settimanali di ricevimento e dall’impossibilità materiale di recarsi agli sportelli. In molti casi, pur avendo dimostrato che redditi ed età erano perfettamente coerenti con l’esenzione applicata, l’Azienda sanitaria non ha provveduto all’annullamento della pretesa. Ciò ha generato un clima di incertezza che ha spinto diversi cittadini a pagare somme non dovute pur di evitare azioni esattoriali o contenziosi costosi e dall’esito imprevedibile”. C’è poi, aggiungono da Adiconsum “l’assoluta assenza di rateizzazione nei casi in cui il recupero è effettivamente dovuto. Questo rappresenta uno degli aspetti più gravi e socialmente impattanti. Anche quando la pretesa è risultata fondata, Asp non ha autorizzato alcuna forma di rateizzazione, neppure in presenza di redditi bassissimi, come pensionati che percepiscono 650 euro al mese”.



