Stamattina, dopo aver praticato un buco da un immobile adiacente, sembrerebbe l’abitazione del portiere dello stabile accanto alla filiale, tre rapinatori si sono introdotti nell’agenzia di Banco BPM sita in Via Serradifalco a Palermo. Dopo pochi minuti, però, sono scappati non portando via nulla mentre almeno un altro complice attendeva fuori. È stato fermato un sospettato ed è caccia agli altri componenti la banda.
“La tentata rapina di oggi ai danni del Banco BPM porta di nuovo alla ribalta il problema della sicurezza nelle banche, spesso sottovalutato ed evidenzia la disarmante facilità con cui rapinatori e malintenzionati entrano in Banca – afferma Gabriele Urzí dirigente nazionale Fabi e responsabile salute e sicurezza Fabi Palermo.
Nella stessa filiale a giugno di due anni fa, si era registrata un’altra rapina e ben cinque rapinatori avevano svuotato le cassette di sicurezza e minacciato i dipendenti per poi fuggire con il bottino. In quella occasione un impiegato era stato anche picchiato. Ma nemmeno di fronte a tutto questo è stato ritenuto necessario potenziare le misure di sicurezza perimetrali? Ci chiediamo dopo quanti eventi criminosi si pensa di prendere provvedimenti per tutelare clienti e dipendenti? Le banche, anche in considerazione degli utili ragguardevoli conseguiti, devono investire massicciamente in sicurezza e ripristinare massicciamente la guardiania armata che costituisce il deterrente più efficace contro i malintenzionati. Cosa sarebbe successo se i tre rapinatori che si erano già intrufolati all’interno dei locali non fossero fuggiti disturbati da qualcosa o avvisati probabilmente da chi attendeva fuori?”
“Le rapine in banca rappresentano uno dei crimini più pericolosi e destabilizzanti per la sicurezza pubblica. Nonostante l’evoluzione dei sistemi di sorveglianza e l’aumento delle misure di sicurezza, il rischio legato a questi atti criminali rimane elevato, sia per il personale bancario che per i clienti presenti durante l’assalto in quanto quando un rapinatore entra in banca, la situazione può degenerare in pochi secondi – continua il sindacalista. Le conseguenze di una rapina non si esauriscono con la fine dell’evento. I testimoni e le vittime dirette possono sviluppare disturbi post-traumatici, ansia cronica e difficoltà a tornare alla normalità. I dipendenti bancari, in particolare, possono vivere con il costante timore che l’episodio si ripeta”.



