In contrada Misita, in quel tratto di costa selvaggia noto come “Le Cannelle”, in provincia di Agrigento, che unisce Agrigento a Palma di Montechiaro, il mare ha restituito un corpo senza vita.
A lanciare l’allarme, questa mattina, sono stati alcuni cacciatori che si trovavano nella zona. Mentre perlustravano l’area, la loro attenzione è stata catturata da una sagoma immobile sulla battigia. Avvicinatisi, hanno compreso la tragica natura di quel ritrovamento e hanno immediatamente contattato le forze dell’ordine.
In pochi minuti, la spiaggia si è popolata di lampeggianti. Sul posto si sono precipitate le volanti della Polizia di Stato e gli uomini della Capitaneria di Porto, che hanno messo in sicurezza l’intera area per consentire i rilievi. È giunto anche il medico legale, a cui spetta ora il difficile compito di una prima ispezione sul corpo per tentare di risalire all’identità della vittima e alle possibili cause del decesso.
Inevitabilmente, in queste ore concitate, un’ombra si allunga su questa macabra scoperta: quella della scomparsa di Marianna Bello. Della donna di 47 anni, travolta dalla furia del nubifragio che ha devastato Favara quasi tre settimane fa, non si hanno più notizie. Sebbene al momento non esista alcun elemento ufficiale che colleghi i due eventi, la speranza che questo corpo possa finalmente dare una risposta a una famiglia e a un’intera comunità è fortissima.
A conferma di ciò, anche il sindaco di Favara, Antonio Palumbo, sta raggiungendo contrada Misita insieme ai soccorritori che per giorni hanno cercato senza sosta la loro concittadina. Le prossime ore saranno decisive per dare un nome al corpo e per capire se questo tragico epilogo sia legato alla ferita ancora aperta che ha segnato l’agrigentino.