Omicidio via Spinuzza, lo zio di Paolo: “Dopo mio nipote ha puntato l’arma a sua sorella”

Paolo Taormina ucciso a 21 anni. Fermato Maranzano che confessa ma i dettagli non tornano
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Un colpo alla nuca ha stroncato la vita di Paolo Taormina, ventun anni appena compiuti. La tragedia si è consumata tra sabato sera e le prime ore di domenica in via Spinuzza, dove una serata tra giovani si è trasformata in tragedia. I carabinieri hanno fermato Gaetano Maranzano, ventotto anni, residente tra lo Zen e Cruillas, che ha ammesso le proprie responsabilità nell’omicidio.

La testimonianza di un familiare della vittima getta luce su momenti di terrore puro. “Le immagini delle telecamere mostrano tutto”, racconta lo zio di Paolo, ancora sotto shock. “Si vede Maranzano che dopo aver colpito mio nipote punta l’arma contro sua sorella. Solo dopo si dà alla fuga”.

Quella notte in via Spinuzza erano presenti nove persone, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti. Tutti si sono dileguati dopo l’esplosione della violenza e il fragore degli spari.

Durante l’interrogatorio condotto dai carabinieri, Maranzano ha confessato di essere l’autore dello sparo mortale. Il ventottenne, individuato nella sua abitazione di Cruillas, ha sostenuto di aver colpito Taormina alla tempia. Un dettaglio che stride con i riscontri medico-legali, che indicano invece un foro d’entrata nella parte posteriore del cranio.

Gli avvocati Rosanna Vella e Luca Monteleone, che assistono l’indagato, hanno chiarito alcuni aspetti della confessione. “Il nostro assistito ha parlato liberamente con gli investigatori, anche senza la presenza immediata di un difensore, confermando poi le sue dichiarazioni”, ha spiegato l’avvocato Vella. “Ha fatto riferimento a precedenti tensioni tra la vittima e la sua compagna, circostanza che trova riscontro anche nei social network”.

Restano zone d’ombra sulla fuga di Maranzano dopo l’omicidio. L’indagato non avrebbe fornito dettagli su come sia riuscito ad allontanarsi dalla scena del crimine né su eventuali complici. “Non ha coinvolto altre persone nelle sue dichiarazioni”, precisa il legale.

Il ventottenne resta in stato di fermo in attesa dell’interrogatorio di garanzia che dovrà convalidare la misura cautelare.

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