La giovane di 21 anni, incinta al quinto mese, è stata dimessa questa mattina dall’ospedale Cervello: le sue condizioni sono buone. La ragazza, raggiunta di striscio da un colpo d’arma da fuoco, ha riportato solo una lieve escoriazione. I medici l’hanno tenuta in osservazione per tutta la notte per monitorare il feto, che non avrebbe riportato conseguenze.
La ventunenne si è presentata al pronto soccorso intorno alle 3.30, raccontando di essere stata ferita alla Marinella, non a Sferracavallo, durante la seconda sparatoria della notte. Poche ore prima, infatti, in via Torretta, nel pieno della processione dei Santi Cosma e Damiano a Sferracavallo, erano stati esplosi diversi colpi di pistola, provocando il fuggi fuggi dei partecipanti.
Secondo una prima ricostruzione, a fronteggiarsi sarebbero stati due gruppi di giovanissimi: uno proveniente dallo Zen e l’altro proprio dalla Marinella, in un copione che richiama quanto accaduto a Monreale lo scorso aprile, durante la festa del Santissimo Crocifisso. Dopo gli spari a Sferracavallo, ci sarebbe stata una ritorsione alla Marinella: dieci colpi contro la saracinesca di una macelleria. La Scientifica ha repertato i bossoli sul posto. Uno dei proiettili avrebbe ferito di striscio la ragazza. Sono in corso indagini per chiarire dinamica e responsabilità e risalire ai componenti delle bande coinvolte.
Sul tema sicurezza è intervenuto Domenico Bonanno, capogruppo della Democrazia Cristiana al Consiglio comunale di Palermo: “Quanto accaduto non può ripetersi. Come Comune stiamo potenziando la presenza della Polizia municipale e lavorando per un controllo più efficace, ma serve un intervento deciso del Governo”. Bonanno ha ricordato le recenti aggressioni agli autisti Amat e ha annunciato l’iter per assumere cento nuovi agenti di polizia municipale, oltre alla valutazione con Amat dell’installazione di videocamere esterne sui bus. “Abbiamo scritto al Prefetto: servono più agenti, più mezzi e, perché no, anche l’Esercito nei luoghi sensibili. Accanto alla repressione – ha concluso – è indispensabile un percorso educativo che parta dalle scuole. Nell’immediato, però, la presenza visibile delle forze dell’ordine è il segnale concreto che la città attende”.



