C’è un silenzio irreale che avvolge Piazza Armerina, un dolore sordo che ha unito l’intera città. Oggi pomeriggio, alle 17:00, la comunità si stringerà nella Basilica Cattedrale per dare l’ultimo, commosso abbraccio a Dennis Lo Monaco, il cui sorriso e la cui inesauribile energia si sono spenti a soli 24 anni.
La sua vita è stata spezzata giovedì, su quei sentieri boschivi del Sambuco che per lui non erano solo un percorso, ma una filosofia di vita. Proprio lì, in sella alla sua amata mountain bike, una caduta fatale lo ha strappato alla sua più grande passione e all’affetto dei suoi cari. Per Dennis, ogni pedalata era una metafora dell’esistenza: una sfida, un’avventura, un modo per sentirsi libero e in perfetta sintonia con la natura che tanto amava.
Chi era Dennis va oltre la figura dello sportivo. Era un lavoratore instancabile, un esploratore curioso, un’anima capace di ispirare chiunque incrociasse il suo cammino. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto profondo e incolmabile, testimoniato dalla marea di messaggi che hanno inondato i social network. Parole di affetto, ricordi di momenti felici e un dolore straziante, come quello dell’amico fraterno Matteo Esposito, che ha voluto affidare a un videomessaggio il suo ricordo personale.
Oggi a piangerlo non sono solo la mamma, il papà, i fratelli e la famiglia, ma un’intera comunità, inclusi i tanti compagni di avventure che con lui hanno condiviso la polvere dei sentieri e la gioia di una vetta conquistata. “Continueremo a pedalare per te, in ogni sentiero e su ogni monte, con il tuo spirito che guiderà le nostre ruote”, è la promessa dei suoi amici ciclisti, un tributo che racchiude l’essenza di ciò che Dennis rappresentava.
La sua energia, il suo sorriso e la sua determinazione resteranno un’eredità preziosa nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. Buon viaggio, Dennis.



