Piattaforme in tilt, formazione professionale nel caos: “A rischio 1,5 miliardi di fondi europei”

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La formazione professionale in Sicilia è nuovamente in ginocchio a causa di gravi e ripetuti malfunzionamenti delle infrastrutture digitali. L’ultimo episodio, confermato da una nota ufficiale del Dipartimento (prot. n. 24253 del 12.09.2025), ha visto la chiusura d’urgenza della piattaforma dedicata all’Avviso 7/2023 (seconda finestra 2025/2026), con il conseguente azzeramento di tutti i dati già inseriti dagli enti formativi. Il sistema, gestito da Sicilia Digitale, è andato in tilt, scatenando la dura reazione delle associazioni di categoria.

Quello che viene definito non più come un “piccolo imprevisto”, ma come un “collasso sistematico”, ha costretto gli operatori a una serie di proroghe a catena, trasformando le scadenze in un incubo di incertezza e frustrazione. Non è la prima volta: disservizi simili avevano già paralizzato l’Avviso 6 GOL, con piattaforme bloccate per settimane e linee guida rese disponibili solo a poche ore dai termini di scadenza, evidenziando un’approssimazione gestionale ormai intollerabile.

L’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione Professionale, Mimmo Turano, ha espresso pubblicamente il suo rammarico per i disservizi, chiedendo scusa agli utenti e richiamando Sicilia Digitale al rispetto degli impegni contrattuali. “Ulteriori ritardi non sono ammissibili”, ha dichiarato Turano, prendendo atto di disagi non direttamente imputabili al suo assessorato. Una presa di posizione netta, che tuttavia non placa l’amarezza delle associazioni di settore (Enti Forma.re, Cenfop Sicilia, Anfop Sicilia, Forma Sicilia, Federterziario, Asef), le quali sottolineano di aver segnalato da tempo queste criticità. “Vedere le nostre preoccupazioni trasformarsi in realtà ci amareggia persino più dello stesso assessore”, affermano in una nota congiunta.

Le conseguenze di questa paralisi digitale sono devastanti. Ritardi nell’avvio dei corsi, impossibilità di certificare le spese, cronoprogrammi stravolti e una generale perdita di credibilità istituzionale. Ma il rischio più grande riguarda il futuro dell’Isola: la Sicilia ha a disposizione una dotazione di oltre 1,5 miliardi di euro per la programmazione 2021-2027 del FSE+ (Fondo Sociale Europeo Plus). Queste risorse, decisive per l’occupazione, l’istruzione e l’inclusione sociale, sono messe a repentaglio da inefficienze strutturali che bloccano lo sviluppo. È inaccettabile, denunciano gli enti, che miliardi di fondi europei e del PNRR siano minacciati da una gestione informatica improvvisata.

La speranza è ora riposta in lunedì 15 settembre, data in cui la piattaforma dell’Avviso 7 dovrebbe tornare operativa e pienamente funzionante, per consentire agli enti di presentare i progetti in condizioni di parità. Allo stesso modo, si chiede con forza che venga ripristinata la piena operatività della piattaforma per l’Avviso 6 GOL, per sbloccare i corsi e i sussidi INPS attesi dagli utenti. Le associazioni concludono con un appello perentorio: non bastano più proroghe e promesse. Serve un’azione seria e coraggiosa per garantire che le piattaforme tecnologiche diventino finalmente strumenti al servizio dello sviluppo della Sicilia, e non ostacoli che ne paralizzano il futuro.

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