PALERMO – Febbre alta e una spossatezza anomala lo hanno spinto ad andare in ospedale. Non un malanno di stagione, ma qualcosa di più serio. Si è concluso con una diagnosi di virus West Nile il calvario di un lavoratore palermitano di 30 anni, rientrato in città da Voghera, in provincia di Pavia, dove vive e lavora.
L’uomo si è presentato ieri sera al pronto soccorso dell’ospedale Ingrassia. I sintomi hanno subito insospettito l’equipe medica, che ha ipotizzato un’infezione trasmessa da zanzara e ha immediatamente richiesto gli esami di laboratorio specifici. L’esito è arrivato oggi, con la conferma dal laboratorio del Policlinico “Paolo Giaccone”: positivo al virus della “febbre del Nilo”.
A seguito della diagnosi, il paziente è stato trasferito e si trova ora ricoverato nel reparto di Malattie infettive dello stesso Policlinico. Le sue condizioni sono monitorate costantemente. L’ipotesi più accreditata è che il contagio sia avvenuto in Lombardia, una delle regioni italiane dove la circolazione del virus è storicamente più diffusa.
Il virus West Nile si trasmette all’uomo esclusivamente attraverso la puntura di zanzare infette, principalmente del genere *Culex*. Non esiste trasmissione da persona a persona. Nella maggior parte dei casi l’infezione è asintomatica, ma in una minoranza di persone può causare sintomi simil-influenzali e, più raramente, forme neurologiche gravi.


