Cronaca

Giovane papà muore per male incurabile, tragico lutto nel Palermitano

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Termini Imerese si risveglia con il cuore pesante, unita nel dolore per la prematura scomparsa di Ivano Orlando, un giovane padre e marito strappato troppo presto all’affetto dei suoi cari da un male incurabile. La città si prepara a dargli l’ultimo saluto oggi, giovedì 25 luglio, alle ore 15, nella Chiesa Madre, la parrocchia di San Nicola di Bari.

Ivano lascia un vuoto incolmabile nella vita della moglie Giulia e della loro bambina, così come in quella di parenti e amici. La sua perdita tocca nel profondo l’intera comunità, anche per il legame con il suocero, Agostino Moscato, figura molto conosciuta e stimata in città per il suo instancabile impegno nel volontariato e nell’associazionismo locale.

La notizia ha generato un’ondata di commozione e cordoglio. In queste ore difficili, i social media sono diventati un libro di ricordi a cielo aperto, dove chi ha conosciuto Ivano ne tratteggia il profilo di una persona dal cuore immenso, sempre disponibile e dotata di una gentilezza rara, tanto discreta quanto profonda.

“Era uno di quelli che non si notano per il rumore che fanno, ma per la presenza che donano”, si legge in uno dei tanti post che affollano le bacheche. “Aveva una luce speciale negli occhi e un modo unico di prendersi cura degli altri, senza mai chiedere nulla in cambio. La sua umanità era autentica, vera, quotidiana”.

In questo momento di profondo dolore, l’intera comunità di Termini Imerese si stringe in un abbraccio sincero e rispettoso attorno alla famiglia Orlando-Moscato.

L’addio a Ivano Orlando è diventato il simbolo di una città che si raccoglie per condividere una ferita profonda. Le parole di amici come Emanuele Zammito, che vi proponiamo, dipingono un ritratto autentico e commosso, carico di gratitudine: “Ivano non era solo un ragazzo del ‘campetto’, ma una presenza viva, luminosa, capace di lasciare un segno indelebile nei cuori con la sua semplicità, il suo sorriso e il suo silenzioso modo di ‘esserci'”.

In ogni parola, emerge il valore di un’amicizia nata giocando e cresciuta nel tempo. E ora, quel dolore che “non si accetta” è attraversato dalla luce dei ricordi, che diventano l’unica, preziosa consolazione e la più vera testimonianza della sua eredità umana.

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Redazione Web

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