Da ecomostro a polo d’eccellenza: a Carini un centro oncologico all’avanguardia grazie a ISMETT e alla generosità di due pazienti americani. Un edificio fatiscente, simbolo per anni di abbandono e degrado in contrada Carbolangeli, è destinato a una profonda rinascita. Il Comune di Carini, in sinergia con l’eccellenza sanitaria dell’IRCCS ISMETT, trasformerà la struttura in un polo polifunzionale d’avanguardia. La delibera del Consiglio Comunale, che concede l’immobile in uso gratuito per trent’anni, segna l’avvio di un progetto che porterà sul territorio un ambulatorio di oncologia integrata e laboratori di ricerca avanzata, a diretto beneficio della collettività.
Una storia di gratitudine: la donazione che cambia il volto del territorio
All’origine di questa straordinaria operazione di rigenerazione urbana e sanitaria c’è una toccante storia di filantropia. Due cittadini americani, dopo aver ricevuto cure che hanno salvato loro la vita presso l’ISMETT, hanno deciso di esprimere la loro gratitudine con un gesto di eccezionale valore. La loro significativa donazione è il motore che alimenterà la creazione del centro, concepito per importare in Sicilia un modello di cura oncologica multidisciplinare già consolidato negli Stati Uniti, che pone il paziente e la sua qualità di vita al centro di ogni percorso terapeutico.
Un modello di cura innovativo: l’oncologia integrata sbarca in Sicilia
Il nuovo polo sanitario non sarà un semplice ambulatorio, ma un centro pioniere per l’oncologia integrata. “Esprimiamo la nostra più profonda gratitudine ai due donatori, uno dei quali è medico, e al Comune di Carini per aver reso possibile questo progetto innovativo”, dichiara Angelo Luca, Direttore dell’IRCCS ISMETT. Il Direttore spiega come il modello adottato affiancherà alle terapie convenzionali, basate sull’evidenza scientifica, un ventaglio di interventi complementari validati: dalla riabilitazione oncologica al supporto nutrizionale specialistico, fino all’agopuntura e ai protocolli di *mindfulness-based stress reduction*. “Approcci con evidenze consolidate nel miglioramento della qualità di vita dei pazienti oncologici”, sottolinea Luca. “Grazie al Comune di Carini trasformiamo così un bene pubblico abbandonato da molti anni in una struttura sanitaria dedicata ai pazienti più vulnerabili e alla ricerca traslazionale”.
Questa non è la prima testimonianza della riconoscenza dei pazienti americani verso l’istituto. “Una precedente donazione”, ricorda il Direttore Luca, “ha già finanziato la palazzina per la ricerca che oggi ospita una biobanca, laboratori sperimentali e il Centro di Formazione Renato Fiandaca, che forma annualmente centinaia di professionisti sanitari”.
La visione del Comune: da bene confiscato a risorsa per la comunità
Il ruolo dell’amministrazione comunale è stato determinante. Il Comune non solo ha messo a disposizione l’immobile, ma ha anche gestito un iter burocratico complesso per sbloccare l’operazione, che non comporterà alcun onere finanziario per le casse comunali. “Ringrazio il Consiglio comunale”, commenta il sindaco di Carini, Giovì Monteleone, “per aver accolto la proposta dell’amministrazione di destinare un bene immobile del Comune, acquisito per abusivismo edilizio, ad un utilizzo sociale e per prestare un servizio sanitario di alto livello”. Il sindaco evidenzia inoltre la portata strategica dell’intervento, che si integra perfettamente con le altre grandi opere in corso sul territorio.
Un tassello in un mosaico più ampio: Carini polo della salute e della ricerca
L’iniziativa non è un episodio isolato, ma si inserisce in una visione di sviluppo che sta trasformando Carini in un hub di riferimento per la sanità e la ricerca scientifica in Sicilia. Il nuovo centro sorgerà infatti a breve distanza dal cantiere del Centro di ricerca della Fondazione Ri.MED e dall’area di contrada Ponticelli, dove nascerà il nuovo ospedale ISMETT2, un progetto di respiro nazionale finanziato dalla Regione Siciliana e dal Governo. Questo ecosistema di eccellenza promette di generare un impatto positivo duraturo sull’assistenza sanitaria, sull’occupazione e sulla valorizzazione dell’intera area metropolitana di Palermo.



