Meteo Sicilia: caldo sahariano e rischio temporali: svolta del weekend

L’attuale ondata di calore che interessa la Sicilia è sostenuta da un robusto promontorio anticiclonico di matrice subtropicale. Le temperature hanno raggiunto valori ampiamente superiori ai 30-34°C in gran parte del territorio, con picchi superiori nelle zone interne non mitigate dalle brezze marine. Si tratta di un caldo intenso, che tuttavia non ha ancora assunto i caratteri delle più feroci avvezioni sahariane.
L’analisi barica a livello continentale rivela infatti che l’asse principale delle masse d’aria roventi di origine desertica ha seguito una traiettoria più occidentale, investendo con eccezionale violenza la penisola iberica. La Sicilia, pur sentendo gli effetti dell’anticiclone, è rimasta ai margini del nucleo più torrido. Questa configurazione, però, è precaria. Il vero “forno sahariano” è in agguato a due passi dall’isola e basterebbe una modifica nella circolazione generale, come una discesa più decisa del flusso perturbato nord-atlantico verso la Spagna, per spalancare le porte a un’ondata di calore ben più severa.
Tra giovedì e venerdì, lo scudo anticiclonico potrebbe mostrare lievi segnali di cedimento in quota. Questo permetterebbe a spifferi di aria più fresca e instabile di infiltrarsi alle alte quote dell’atmosfera. Il contrasto termico con l’aria molto calda e umida presente nei bassi strati potrebbe innescare, specialmente durante le ore pomeridiane, lo sviluppo di nubi a carattere temporalesco.
Le aree più esposte a questi fenomeni sarebbero i rilievi interni e montuosi dell’isola, come Nebrodi, Madonie e l’area etnea, con possibili locali sconfinamenti verso le zone pedemontane. È importante sottolineare che, allo stato attuale dei modelli, la probabilità di accadimento di tali fenomeni non è considerata alta e si tratterebbe, eventualmente, di episodi isolati e di breve durata.
Una novità significativa potrebbe materializzarsi nel corso del fine settimana. Gli ultimi aggiornamenti dei principali centri di calcolo internazionali iniziano a delineare con maggiore insistenza la possibilità di un “break” stagionale. Una perturbazione di origine atlantica, dopo giorni di tentativi, potrebbe riuscire a penetrare con maggiore decisione nell’area mediterranea, erodendo la struttura dell’anticiclone africano.
Se questa evoluzione venisse confermata, si assisterebbe a un peggioramento più organizzato delle condizioni meteo, con un aumento della nuvolosità e, soprattutto, con l’arrivo di rovesci e temporali sparsi che potrebbero interessare aree più ampie dell’isola.