Muore dopo 17 giorni di calvario a Villa Sofia, la famiglia ora chiede la verità

Giuseppe Barbaro, 76 anni, è deceduto il 6 gennaio all’ospedale Villa Sofia di Palermo dopo un ricovero durato 17 giorni. La famiglia, sconvolta e incredula, ha presentato un esposto alla Procura, che ha aperto un’inchiesta per fare luce sulle circostanze del decesso. I familiari raccontano a BlogSicilia un calvario iniziato con un ricovero per una frattura alla spalla e culminato tragicamente con la morte dell’uomo. Sottolineano il buono stato di salute di Barbaro prima del ricovero, confermato da esami clinici effettuati a giugno. L’autopsia, eseguita presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico Paolo Giaccone, è vista dalla famiglia come un passo fondamentale per accertare la verità.

Legato a letto e con la febbre alta

Il genero di Barbaro, Giuseppe Marino, descrive un repentino peggioramento delle condizioni di salute del suocero dopo un iniziale miglioramento seguito al ricovero per la frattura. Il 28 dicembre, Barbaro inizia a chiamare i figli dicendo di essere stato legato al letto. Inizialmente scambiati per vaneggiamenti, i racconti dell’uomo trovano conferma il giorno seguente, quando i familiari lo trovano su una barella, spinto contro un muro, con le gambe e un braccio legati. I medici giustificano la contenzione fisica con l’agitazione del paziente. La situazione si aggrava ulteriormente quando la figlia di Barbaro riscontra una febbre alta, oltre 39°, nel padre. Solo dopo insistenze da parte dei familiari, all’uomo viene somministrato del paracetamolo.

Valori critici di sodio e polmonite

Dal 29 dicembre, Barbaro inizia a mostrare segni di incoscienza, che si aggiungono al quadro clinico già compromesso. Tra il 30 e il 31 dicembre, una TAC rivela la presenza di polmonite e valori critici di sodio nel sangue (ipernatremia), con un valore di 178. Il genero sottolinea l’incongruenza di questi valori con gli esami effettuati a giugno, che non presentavano anomalie. La famiglia si interroga su come sia possibile un’impennata così repentina del sodio nel sangue. Nei giorni successivi, le condizioni di Barbaro continuano a peggiorare, fino al decesso avvenuto il 6 gennaio, comunicato alla famiglia da un medico di Napoli. La causa del decesso, secondo quanto riferito, è un arresto cardiocircolatorio. La famiglia ora attende i risultati dell’autopsia, fiduciosa che possa fare chiarezza sulle cause della morte di Giuseppe Barbaro.

La ricerca della verità

La famiglia di Giuseppe Barbaro, profondamente addolorata e in cerca di risposte, si affida all’autopsia per far luce sulle circostanze che hanno portato al decesso del loro caro. L’esposto presentato alla Procura e l’inchiesta aperta rappresentano la speranza di ottenere giustizia e di comprendere appieno le responsabilità in questa tragica vicenda. Il racconto del genero, Giuseppe Marino, mette in luce una serie di eventi preoccupanti che hanno preceduto la morte dell’uomo, a partire dalla contenzione fisica fino ai valori anomali riscontrati negli esami del sangue. L’attesa per i risultati dell’autopsia è carica di ansia e di speranza, nella convinzione che la verità possa finalmente emergere.

Continua a leggere le notizie di DirettaSicilia, segui la nostra pagina Facebook e iscriviti al nostro canale
Potrebbe piacerti anche