Il nuovo “Reddito di Povertà” in Sicilia si prepara a debuttare. Con un bando previsto per Natale, la Regione punta a erogare i primi contributi già nei primi mesi del 2025. Come si legge sul Giornale di Sicilia, l’obiettivo è raggiungere il maggior numero possibile di famiglie, ampliando la platea dei beneficiari rispetto ai parametri inizialmente previsti dalla Finanziaria quater approvata a novembre.
Gestione e criteri di assegnazione
L’Istituto di credito IRFIS, guidato da Iolanda Riolo, gestirà la piattaforma informatica per la presentazione delle domande, pronta entro la fine dell’anno. L’Assessorato alla Famiglia, retto da Nuccia Albano, sta definendo i requisiti di accesso, che saranno dettagliati nel decreto attuativo previsto per Natale e successivamente riportati nel bando ufficiale. I due parametri generali stabiliti dalla legge sono un reddito familiare ISEE non superiore a 5.000 euro annui e la disponibilità a partecipare a lavori di pubblica utilità.
Modalità di assegnazione e importi
A differenza del “click day”, l’assegnazione del Reddito di Povertà avverrà tramite una graduatoria basata sul livello di povertà. L’interpretazione della legge, che prevede un contributo “fino a un massimo di 5.000 euro all’anno a famiglia”, sarà ampia. L’importo massimo sarà destinato alle famiglie con i redditi più bassi, mentre cifre inferiori, comunque di un valore significativo, saranno assegnate a chi ha un reddito ISEE vicino al limite di 5.000 euro. Questo meccanismo permetterà di estendere la platea dei beneficiari rispetto a un’assegnazione fissa di 5.000 euro per tutti, che avrebbe limitato il sostegno a circa 6.000 famiglie. Il numero effettivo di assegni erogati, prevedibilmente tra febbraio e marzo, sarà definito con il decreto attuativo.
Differenze con il Reddito di Cittadinanza
Il presidente Schifani ha ribadito la differenza tra il Reddito di Povertà e il precedente Reddito di Cittadinanza, sottolineando che il nuovo strumento mira a fornire un sostegno concreto alle famiglie prive dei mezzi finanziari minimi per una vita dignitosa, inquadrandosi nelle politiche sociali regionali che pongono la solidarietà come valore fondamentale. L’obiettivo è garantire un aiuto concreto a chi si trova in difficoltà, allineandosi ai principi di solidarietà promossi dal governo regionale.