Il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, ha annunciato l’introduzione del “Reddito di Povertà”, una misura destinata alle famiglie con un ISEE inferiore a 5.000 euro annui. L’iniziativa, finanziata con 30 milioni di euro, prevede un bonus una tantum di almeno 5.000 euro per nucleo familiare. L’annuncio ha subito generato polemiche, in particolare da parte di Fratelli d’Italia, che ha criticato la somiglianza con il Reddito di Cittadinanza, abrogato dal governo Meloni. A seguito delle critiche, Schifani si è impegnato a riformulare la misura, introducendo criteri più restrittivi per l’accesso al bonus, al fine di renderlo più “meritocratico”.
Critiche da Italia Viva: “20 Centesimi al Giorno, una Miseria”
Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, ha attaccato duramente la proposta di Schifani, definendola una “miseria”. In un video pubblicato su Facebook, Faraone ha mostrato una riproduzione ingrandita di una moneta da 20 centesimi, sottolineando che questa sarebbe la somma giornaliera che una famiglia potrebbe ricevere con il “Reddito di Povertà”. “Cosa puoi farci con la miseria di 20 centesimi al giorno?”, ha provocatoriamente chiesto Faraone, rivolgendosi direttamente a Schifani. Il deputato ha poi criticato l’ammontare complessivo dei fondi stanziati per la misura, pari a 30 milioni di euro, definendoli inferiori alla metà di quanto destinato ai deputati regionali.
Confronto con i Fondi Destinati ai Deputati Regionali
Faraone ha proseguito il suo attacco, accusando Schifani di non comprendere le difficoltà di una famiglia con un ISEE inferiore a 5.000 euro annui. “Schifani non ha idea di come può vivere una famiglia che dichiara meno di 5000 euro l’anno, altrimenti non proporrebbe una miseria che si somma alla miseria”, ha affermato Faraone. Il capogruppo di Italia Viva ha concluso il suo intervento restituendo simbolicamente i 20 centesimi giornalieri a Schifani, invitandolo a “vedere lui se riesce a camparci”. La polemica sul “Reddito di Povertà” in Sicilia si preannuncia quindi accesa, con posizioni contrapposte tra la Regione e le opposizioni. Resta da vedere come la misura verrà effettivamente riformulata e quali saranno i criteri di accesso definitivi.