La Polizia di Stato di Trapani ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di dieci persone accusate di associazione a delinquere di stampo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, estorsione, spaccio di stupefacenti aggravati dal metodo mafioso, traffico di influenze, violazione di segreto d’ufficio e porto e detenzione illegale di armi.
Nuovi vertici per le famiglie mafiose
L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, è il risultato di un’indagine avviata nel maggio 2021 dalla Squadra Mobile di Trapani e condotta in collaborazione con la Squadra Mobile di Palermo, il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e il Servizio di Coordinamento e Controllo della Criminalità Organizzata. Le indagini hanno rivelato il tentativo delle famiglie mafiose di Alcamo e Calatafimi di ricostituire i propri ranghi dopo una serie di arresti, individuando nuovi vertici per gestire le attività illecite.
Scambio elettorale politico-mafioso
Tra le accuse mosse agli indagati figura anche lo scambio elettorale politico-mafioso. Secondo gli inquirenti, in occasione delle elezioni regionali siciliane del settembre 2022, l’organizzazione criminale avrebbe pilotato i voti a favore di un candidato alcamese, coordinatore provinciale del movimento politico VIA.
Coinvolto un ex senatore
L’inchiesta ha portato alla luce un presunto accordo tra il candidato e la famiglia mafiosa, con un compenso di circa 3.000 euro in cambio del sostegno elettorale. Gli inquirenti hanno raccolto “chiari indizi di colpevolezza” a carico di un ex senatore alcamese, ispiratore del movimento politico, che si sarebbe fatto promotore della richiesta di voti alla cosca.



