Una vera e propria rivoluzione nell’Arcidiocesi di Palermo: comunione e cresima verranno ricevute insieme, nella stessa celebrazione liturgica, tra i 10 e gli 11 anni di età. È quanto ha stabilito l’arcivescovo Corrado Lorefice, che ha presentato il “nuovo progetto catechistico per l’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi”.
La novità, che entrerà in vigore dall’anno pastorale 2025/2026, prevede l’interruzione già da quest’anno delle iscrizioni al tradizionale percorso biennale o triennale di preparazione alla prima comunione. I bambini che riceveranno la comunione nel 2023 seguiranno poi il consueto iter per la cresima.
Percorso unico di 5 anni per coinvolgere di più le famiglie
Con il nuovo progetto si introduce un percorso catechistico unitario della durata di 5 anni, che parte dai 7-8 anni e accompagna i ragazzi fino alla celebrazione congiunta di comunione e cresima. Obiettivo principale è coinvolgere maggiormente le famiglie, evitando il rischio che molte si allontanino dalla parrocchia dopo la prima comunione dei figli.
I parroci di Palermo erano a conoscenza da tempo della svolta. Ora è arrivata l’ufficialità, dopo un’assemblea pastorale e con una nota del vicario generale Giuseppe Oliveri. Le nuove disposizioni richiamano l’esigenza di uniformità tra le parrocchie.
Le reazioni: percorso troppo lungo, rischio di allontanare i giovani
La novità non ha convinto proprio tutti. In particolare sui social network c’è chi critica la durata quinquennale del percorso, ritenendolo eccessivo rispetto ai ritmi scolastici e le attività extrascolastiche dei bambini di oggi. Altri temono che possa sortire l’effetto opposto, allontanando ulteriormente i giovani dalla Chiesa.
C’è chi parla di formula “anacronistica” e chi sottolinea come ai tempi della propria comunione il percorso durasse 2 anni e fosse sufficiente. In generale prevale la preoccupazione che 5 anni di catechismo siano troppo gravosi per le famiglie.
Verso uniformità con le altre diocesi italiane
Nonostante le polemiche, con questa svolta l’arcidiocesi di Palermo si uniforma al modello di iniziazione cristiana già adottato dalla maggior parte delle diocesi italiane. L’obiettivo è di recepire le linee guida stabilite dalla CEI e rimanere al passo con le evoluzioni della Chiesa nazionale.
Già diversi anni fa molte diocesi avevano introdotto percorsi unitari per comunione e cresima. Tra le prime c’era stata, ad esempio, la diocesi di Spoleto-Norcia, che aveva varato il nuovo progetto tra il 2017 e il 2020. Ora, con qualche anno di ritardo, anche Palermo si adegua alle nuove disposizioni.