A partire dal 1° settembre 2024 tornerà la carta “Dedicata a Te”, il sostegno introdotto nel 2023 per supportare le famiglie in condizioni di difficoltà economica. Rispetto alla prima edizione, quest’anno la misura è stata potenziata sia in termini di platea di beneficiari, che passa da 1,2 a 1,33 milioni di nuclei familiari (+130 mila), sia per quanto riguarda il valore del buono, che sale da 459 a 500 euro (+8,9%).
Come ricevere la carta “Dedicata a Te
I requisiti per accedere alla carta restano invariati: possono richiederla le famiglie residenti in Italia composte da almeno 3 persone con un ISEE non superiore a 15.000 euro annui. La carta non è cumulabile con altre forme di sostegno pubblico. I Comuni provvederanno ad individuare i nuclei aventi diritto e a convocarli per il ritiro della carta.
Cosa si può acquistare e modalità di utilizzo
La carta “Dedicata a Te” è una card di pagamento prepagata e ricaricabile, che non consente prelievi di contante ma può essere utilizzata per acquistare una gamma di beni essenziali presso gli esercizi aderenti, a prezzi scontati. In particolare, con la carta si potranno comprare prodotti alimentari, con l’aggiunta quest’anno di alcune nuove categorie come i prodotti DOP e IGP, gli ortaggi e i prodotti da forno surgelati, il tonno e la carne in scatola.
Rimane poi la possibilità di utilizzare il credito per acquistare carburante e abbonamenti ai mezzi pubblici. Restano invece escluse le spese per alcolici e altri beni non essenziali. I beneficiari dovranno attivare la carta entro il 16 dicembre 2024 e spenderne i fondi entro il 28 febbraio 2025.
Un aiuto contro il carovita per 1,3 milioni di famiglie
Complessivamente la misura avrà una dotazione di 676 milioni di euro per il 2024, consentendo di sostenere oltre 1,3 milioni di nuclei familiari in difficoltà economica, soprattutto a causa dell’aumento del costo della vita. Si tratta di un aiuto concreto per affrontare le spese essenziali come la spesa alimentare e il carburante. Un sostegno importante in un momento in cui l’inflazione continua a erodere il potere d’acquisto delle fasce più deboli della popolazione.