Tragedia sul lavoro nel palermitano: Giovanni Terrana morto davanti ai figli

È stato disposto inoltre l'esame autoptico sul corpo dell'operaio 64enne, per accertare con esattezza le cause del decesso
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Ancora morti sul lavoro. Ancora un operaio che perde la vita mentre svolge il proprio mestiere. È accaduto ieri mattina a Campofelice di Roccella, dove Giovanni Terrana, 64 anni, titolare di una ditta edile a conduzione familiare, è precipitato da un’impalcatura alta circa 5 metri, perdendo la vita sul colpo. L’uomo stava effettuando alcuni lavori di ristrutturazione in un edificio di via Belvedere, quando intorno alle 10, per cause ancora da chiarire, ha perso l’equilibrio ed è caduto rovinosamente al suolo. Con lui c’erano i due figli, suoi collaboratori nell’impresa, che hanno assistito impotenti alla tragedia. I sanitari del 118, giunti prontamente sul posto, hanno tentato a lungo di rianimare l’uomo con un massaggio cardiaco, ma ogni sforzo è risultato vano e ne è stato dichiarato il decesso.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche i carabinieri della locale stazione e i tecnici dell’Asp, che hanno avviato le indagini coordinate dalla Procura di Termini Imerese. Gli inquirenti dovranno far luce su due aspetti ritenuti fondamentali: la regolarità dell’affidamento dei lavori e il rispetto delle norme di sicurezza nel cantiere. In particolare si cerca di capire se la vittima fosse adeguatamente protetta nello svolgimento della sua attività. I militari dell’Arma hanno ascoltato anche l’avvocato Giulio Giardina, che rappresenta gli interessi della famiglia Terrana, e i parenti della vittima, tra cui appunto i due figli presenti al momento dell’incidente. È stato disposto inoltre l’esame autoptico sul corpo dell’operaio 64enne, per accertare con esattezza le cause del decesso: l’ipotesi più accreditata al momento è quella del malore, forse un infarto, che potrebbe aver causato la perdita di equilibrio e la conseguente caduta nel vuoto.

Una nuova tragedia, dunque, si abbatte su Campofelice di Roccella, già colpita lo scorso 21 febbraio dalla morte del 49enne Mario Cirincione, operaio originario di Lascari deceduto in circostanze analoghe: anche lui era precipitato da una impalcatura mentre lavorava alla ristrutturazione di un immobile. Due lutti in meno di 5 mesi che ripropongono con forza il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro e il problema delle troppe, troppe morti bianche.

“Sulla dinamica dell’incidente ancora sappiamo poco, ma Giovanni Terrana era un uomo buono e amico di tutti in paese. La sua disponibilità è conosciuta da tutti qui a Campofelice di Roccella. Per questo la sua scomparsa è un dolore per ciascuno di noi”, ha dichiarato commosso l’avvocato Giulio Giardina. Stesse parole di cordoglio da parte del sindaco Giuseppe Di Maggio, tra i primi ad accorrere sul posto dopo la tragedia: “Terrana era una persona perbene, un gran lavoratore, che si faceva volere bene da tutti. Poco più di 4 mesi fa avevamo pianto un’altra vittima del lavoro, Mario Cirincione. Questa è una nuova ferita per la nostra comunità”. Il primo cittadino ha fatto sapere che proclamerà il lutto cittadino nel giorno dei funerali, interpretando il sentimento dell’intera cittadinanza.

“Giovanni era una persona meravigliosa, un uomo d’oro, sempre sorridente, socievole e disponibile”, ha aggiunto ancora l’avv. Giardina, amico di famiglia dei Terrana. La moglie e i tre figli, oggi, piangono la scomparsa di un marito e padre esemplare. Dopo l’esame autoptico, le esequie. L’intero paese si stringe attorno ai familiari colpiti da questo terribile lutto.

Ancora una volta, però, la rabbia monta per l’ennesimo dramma sul lavoro, che conferma come la Sicilia sia maglia nera in Italia per morti bianche. I sindacati puntano il dito contro il mancato rispetto delle norme di sicurezza e i controlli laschi nei cantieri edili, chiedendo l’intervento immediato del prefetto. “È il secondo operaio morto a Campofelice di Roccella in 4 mesi. Questo dimostra che le nostre denunce sulle gravi lacune nella gestione della sicurezza sul lavoro sono fondate. Naturalmente attendiamo l’esito delle indagini, ma chiediamo al prefetto di Palermo di convocare subito un tavolo per dare un segnale concreto”, ha dichiarato il segretario generale della Fillea Cgil Palermo, Piero Ceraulo. Dello stesso avviso le altre sigle sindacali Cisl, Uil e Cpt, che reclamano interventi immediati sul sistema degli appalti e dei subappalti al massimo ribasso, spesso utilizzato per aggirare le stringenti norme di sicurezza.

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