Corso Calatafimi perde un pezzo della sua storia: ha chiuso dopo oltre 70 anni di attività la storica industria dolciaria Fratelli Nuccio, punto di riferimento per generazioni di palermitani. Aperto nel 1951 dai fratelli Nuccio, il laboratorio artigianale si è sempre distinto per la produzione e vendita di frutta candita, pasta di mandorle, confetti e altre specialità tipiche della tradizione siciliana.
La notizia della chiusura, annunciata con rammarico dai titolari e ripresa da Palermo Today, ha destato incredulità e dispiacere tra i clienti affezionati che da quasi tre quarti di secolo affollavano il negozio di Corso Calatafimi 715. Nonostante il tentativo di rilanciare l’attività puntando sull’e-commerce durante la pandemia, il calo del mercato e le difficoltà economiche hanno avuto la meglio su questa realtà storica.
Le origini dei Fratelli Nuccio risalgono ai primi del Novecento, quando il capostipite Salvatore, padre degli attuali titolari, gestiva con la moglie un negozio di alimentari e dolciumi a Palermo. Rinomato per le sue qualità di pasticcere, tanto da vincere una medaglia d’oro, Salvatore aiutava anche i più bisognosi fornendo loro cibo durante la Seconda Guerra Mondiale. Cinque dei suoi otto figli diedero poi vita nel 1951 all’omonima industria dolciaria, dedicandola al buon nome di famiglia.
La ditta crebbe rapidamente di successo negli anni Cinquanta e Sessanta, diventando leader del settore anche grazie all’arte appresa dal padre Salvatore. Pochi anni dopo l’apertura fu installato un forno lungo 30 metri, all’epoca il più grande del Meridione. Ognuno dei cinque fratelli fondatori (Antonino, Giovanni, Giuseppe, Vincenzo ed Eugenio) si occupava di un ambito specifico, dalla pasticceria agli acquisti fino all’amministrazione. Col passare del tempo subentrarono anche nipoti e pronipoti.
I Fratelli Nuccio si distinsero per prodotti come i celebri biscotti Vitalburro e la frutta candita, che li resero rinomati ben oltre Palermo. Il “canale di zucca”, fetta di zucca candita che ricorda le tegole siciliane dette in dialetto “canali”, fu negli anni Sessanta il prodotto più identificativo del marchio. Ancora oggi famosi sono anche i mandarini tardivi di Ciaculli, acquistati da pasticceri di tutto il mondo per farcire i panettoni.
Dopo oltre 70 anni di delizie e prelibatezze made in Sicily, purtroppo, un altro pezzo di storia dolciaria siciliana chiude definitivamente i battenti. Una perdita non solo commerciale ma anche affettiva per tanti palermitani e per le future generazioni, che non potranno più beneficiare della sapienza artigiana tramandata dai Fratelli Nuccio. Si chiude così un capitolo importante per la città, con l’auspicio che questo addio non sia un arrivederci.