Nuovi agghiaccianti dettagli emergono sulla mattanza di Altavilla Milicia che ha visto la morte di una donna e dei suoi due figli di 16 e 5 anni nel corso di un delirio collettivo anti demoni. Stando al racconto della diciassettenne che ha confessato il proprio coinvolgimento nella strage, il piccolo Emanuel di 5 anni sarebbe stato picchiato e torturato già nei giorni precedenti l’uccisione. Era ritenuto un demone.
“Ho assistito alle torture fatte a Manuel, lo torturavano con l’asciugacapelli, gli avevano dato il caffè amaro con una siringa per farlo vomitare. Le torture verso Manuel erano finalizzate a liberarlo dai demoni. Loro dicevano di non vedere un bambino di 5 anni ma un demone” ha dichiarato la ragazza agli inquirenti.
Una violenza inaudita perpetrata dai due sedicenti santoni Massimo Carandente e Sabrina Fina, con la complicità del padre Giovanni Barreca, nei confronti di quello che ai loro occhi non era più un bambino innocente ma un essere indemoniato da purificare.
Torture efferate che hanno lasciato segni inequivocabili sui corpi martoriati delle vittime. I referti dell’autopsia riportano traumi e bruciature provocate da catene e fuoco. Una morte lenta e straziante per Emanuel e il fratello sedicenne Kevin, picchiati e seviziati come parte di un rituale di liberazione dal demonio.
Anche la madre, forse nel tentativo estremo di proteggere i figli, sarebbe stata la prima a morire per mano dei aguzzini. Il suo corpo carbonizzato è stato ritrovato insieme a quelli dei due ragazzi nella villetta degli orrori ad Altavilla Milicia.
La diciassettenne, le cui responsabilità sono ancora da chiarire, ha raccontato di aver assistito impotente a tutte le violenze, con gli occhi bendati e costretta a presenziare dagli aguzzini che l’accusavano di non essere “una figlia di Dio” se si fosse rifiutata.
Una spirale di follia e fanatismo religioso che ha trasformato quella che doveva essere una famiglia amorevole in una setta che ha torturato e ucciso due innocenti. Le indagini proseguono per fare completa luce su una vicenda che ha sconvolto l’Italia intera.
Massimo Carandente e Sabrina Fina, che dormivano nella casa degli orrori nei giorni della mattanza, sostenevano di sentire la presenza di demoni e hanno incolpato prima la madre e poi i due fratelli di esserne posseduti, seviziandoli nel folle tentativo di scacciare il maligno.
Un delirio di violenza e follia religiosa che non ha risparmiato neanche il piccolo Emanuel, visto non più come un bambino innocente ma come un essere indemoniato da punire. Le sue urla e il suo dolore non hanno fermato la furia omicida degli aguzzini.
Justin, il padre delle due vittime, è ora distrutto dal dolore e dai sensi di colpa per non essere riuscito a proteggere la sua famiglia. Si domanda come tutto questo orrore abbia potuto consumarsi fra le mura domestiche, senza che nulla trapelasse all’esterno.
Una vicenda agghiacciante che ha sconvolto l’Italia intera, sollevando interrogativi su come sia stato possibile arrivare a tanto. Le indagini procedono per far luce su ogni responsabilità di una spirale di follia e violenza che non doveva culminare in questo massacro.