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Diretta Sicilia > Cronaca > Orrore a Naro, la figlia di una donna uccisa: “Mia mamma era carbonizzata”
Cronaca

Orrore a Naro, la figlia di una donna uccisa: “Mia mamma era carbonizzata”

Ultimo aggiornamento: 06/01/2024 - 10:45
di Redazione Web
Pubblicato 6 Gennaio 2024
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lettura in 5 minuti
Orrore a Naro, la figlia di una donna uccisa: "Mia mamma era carbonizzata"

Una tranquilla cittadina nell’agrigentino è stata scossa nelle ultime ore da un efferato duplice omicidio. A Naro, piccolo comune in provincia di Agrigento, sono stati rinvenuti i corpi senza vita di due donne di origini romene, Maria Rus di 57 anni e Delia Zarniscu di 58.

Il corpo carbonizzato della prima è stato scoperto in un’abitazione di vicolo Avenia, dove i vigili del fuoco erano intervenuti per domare un incendio divampato improvvisamente. La seconda vittima invece è stata trovata in via Da Vinci, in un lago di sangue, con evidenti ferite da arma da taglio.

Una scena raccapricciante che ha sconvolto l’intera popolazione, abituata alla tranquillità della vita di provincia. Le indagini, coordinate dalla Procura di Agrigento, si concentrano ora sulla pista del duplice omicidio, per ricostruire movente ed esecutore di tanta violenza.

Fermato un 24enne romeno, non risponde ai PM

Per il duplice delitto è stato fermato un giovane di 24 anni, Omar Edgar Nedelkov, lui stesso di origini romene come le vittime. Il ragazzo però si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande degli inquirenti, rimanendo in un ostinato mutismo.

Il suo legale, l’avvocato Diego Giarratana, non ha rilasciato dichiarazioni, in attesa dell’interrogatorio di convalida del fermo che si terrà all’inizio della prossima settimana. Nedelkov era già noto alle forze dell’ordine, essendo stato indagato in passato per furto aggravato ai danni dell’azienda agricola dove lavorava, alla quale avrebbe anche appiccato un incendio doloso.

I carabinieri stanno visionando i filmati delle telecamere di sicurezza installate nella zona dei due omicidi, per verificare gli spostamenti del sospettato e ricostruire la dinamica dei fatti. Purtroppo alcuni impianti comunali non erano funzionanti, ma si spera di ottenere elementi utili dalle registrazioni di sistemi privati. Lunedì gli specialisti Ris di Messina effettueranno i rilievi scientifici nelle due abitazioni, situate a circa 150 metri di distanza in pieno centro storico, per raccogliere ogni possibile traccia e prova.

Le vittime legate da conoscenze comuni

Gli investigatori stanno approfondendo i legami tra le due vittime, entrambe romene trapiantate da tempo in Italia. Le donne erano accomunate da conoscenze e frequentazioni della stessa cerchia di compatrioti nella zona. In particolare, poco prima dell’omicidio la signora Zarniscu avrebbe subito un’aggressione per strada ad opera di ignoti. Un fatto che, per gli inquirenti, potrebbe essere collegato alla successiva escalation di sangue.

La dinamica e il movente sono ancora avvolti nel mistero, ma l’ipotesi privilegiata è quella di un duplice omicidio per regolamento di conti o vendetta personale. La tranquilla Naro è stato improvvisamente travolta da una spirale di violenza le cui cause ultimate sono tutte da accertare.

Il dolore della figlia di una delle vittime: “L’ho vista carbonizzata”

La prima a rendersi conto della tragedia è stata la figlia di Maria Rus, una delle due donne brutalmente assassinate. Intervistata dalla trasmissione televisiva Pomeriggio Cinque, la donna ha esternato tutto il suo dolore e sgomento: “L’avevo sentita nel pomeriggio e poi non l’ho più sentita. Non ci siamo sentite ieri, e ho pensato di passare da lei il giorno seguente. Invece, questa mattina mi ha chiamato la signora del negozio qui vicino e mi ha detto cosa è successo a tua mamma? Mi ha detto che l’hanno presa a bastonate e io ho pensato di doverla portare in ospedale. Ma lei mi ha risposto dicendo: è morta. Io non le credevo e sono venuta qui sul posto, ma non mi hanno fatto entrare ho guardato solo un po’ dalla finestra e ho visto che era carbonizzata. Poi mi hanno portato via, perché mi sono sentita male”.

Una testimonianza straziante, che rende l’idea della brutalità di quanto accaduto in questa sfortunata cittadina siciliana. Le indagini proseguono serrate per fare luce su un duplice delitto che ha turbato nel profondo la comunità locale, abituata a ben altra quiete e sicurezza. Due vite spezzate nel modo più atroce, due famiglie distrutte dal dolore e in cerca di verità e giustizia.

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