Aumentano in Sicilia gli occupati nel comparto dell’edilizia, ma la carenza di lavoratori specializzati rischia di compromettere la crescita del settore. È questo il dato principale che emerge dal report “2025 – Le prospettive per il settore costruzioni in Sicilia”, elaborato da Confartigianato Sicilia.
La regione registra un più 4,3 per cento di nuovi occupati nel settore delle costruzioni, posizionandosi al terzo posto in Italia. Un risultato superiore alla media dell’occupazione complessiva isolana, che si attesta al più 2,9 per cento. Tuttavia, quasi la metà delle figure professionali richieste dalle imprese non si trova sul mercato del lavoro: il 47,6 per cento delle figure qualificate e il 42 per cento di quelle non specializzate risultano introvabili.
A livello nazionale, il settore delle costruzioni mostra una produzione in aumento del 4,7 per cento tra gennaio e luglio 2025 e un più 2,3 per cento negli investimenti nel primo semestre. Un trend positivo che si riflette anche in Sicilia, sostenuto dai 972 milioni di euro investiti nel 2024 dal Pnrr, di cui 804 milioni destinati a fabbricati e opere pubbliche.
Dal 2021 ad agosto 2025, il Superbonus 110 per cento ha generato oltre 6,9 miliardi di euro di investimenti per la ristrutturazione di più di 31 mila edifici. L’Ecobonus, nel 2023, ha attivato 199,7 milioni di euro di lavori, concentrati per oltre la metà su pompe di calore e serramenti.
Al secondo trimestre 2025, le imprese registrate nel settore delle costruzioni in Sicilia sono oltre 52 mila, di cui 21.723 artigiane (41,2 per cento). In queste realtà operano 98 mila addetti, per l’86 per cento impiegati in micro e piccole imprese con meno di 50 dipendenti. Il valore aggiunto prodotto dalle imprese artigiane del comparto è pari a 1,4 miliardi di euro, ovvero il 5,8 per cento dell’economia regionale, un dato superiore alla media del Mezzogiorno (5,5 per cento).
Nonostante la domanda di lavoro continui a crescere (più 2,6 per cento nel trimestre settembre-novembre 2025), il mismatch tra offerta e competenze disponibili rimane elevato. Tra le professioni più difficili da reperire: attrezzatori e montatori di cavi metallici industriali e di trasporto, tecnici delle costruzioni civili, pavimentatori e posatori di rivestimenti, montatori di manufatti prefabbricati e contabili specializzati per imprese edili.
Il divario nel campo della transizione green è ancora più rilevante: il 28 per cento delle imprese siciliane cerca personale qualificato in efficienza energetica e sostenibilità ambientale, ma il 65,9 per cento dei profili richiesti non è disponibile.
La Sicilia resta in coda, insieme a Campania e Calabria, per numero di interventi di ristrutturazione e risparmio energetico. Un ritardo significativo, considerando che oltre il 68,8% degli edifici siciliani è stato costruito prima del 1980, con basse prestazioni energetiche e strutturali.
La transizione demografica rappresenta un ulteriore fattore critico: entro il 2050 la popolazione attiva (20-64 anni) diminuirà del 29,4 per cento, mentre gli anziani cresceranno del 23,1 per cento. Ciò determinerà cambiamenti nella domanda abitativa, con maggiore richiesta di abitazioni più piccole, accessibili, senza barriere e con servizi vicini.
Sulla base di questi dati, Vincenzo Coffa, presidente regionale Anaepa – Confartigianato Edilizia Sicilia, tiene a evidenziare che «Confartigianato accoglie con favore la decisione del Governo regionale Siciliano di inserire nella manovra economica Finanziaria i bonus edilizi regionali e la decontribuzione per i nuovi assunti. Sono misure che possono dare nuova linfa a un settore strategico per la nostra economia, sostenendo le piccole e micro imprese artigiane, che rappresentano l’ossatura produttiva del comparto delle costruzioni in Sicilia».



