Palermo si è svegliata questa mattina con il rombo degli elicotteri sopra il quartiere Zen. Fin dalle prime luci dell’alba, un’imponente operazione interforze ha cinto d’assedio i due lotti dell’area, Zen 1 e Zen 2, in quella che appare come una risposta forte e immediata dello Stato all’omicidio di Paolo Taormina, avvenuto sabato notte nel cuore del centro storico, all’Olivella.
Un dispiegamento di forze massiccio, coordinato dalla Questura di Palermo, che ha visto scendere in campo circa 300 uomini tra Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza. L’azione, definita “ad alto impatto”, non ha lasciato nulla al caso: le strade del quartiere sono state setacciate palmo a palmo con il supporto di unità cinofile specializzate nella ricerca di armi, esplosivi e sostanze stupefacenti. Dall’alto, gli elicotteri hanno fornito una visione strategica, inviando in tempo reale le immagini alla sala operativa della Questura per guidare e ottimizzare gli interventi a terra.
Sebbene il collegamento con il delitto dell’Olivella sia evidente, l’operazione si inserisce in un quadro più ampio. “L’intervento odierno fa parte di un programma coordinato di controllo sistematico del territorio”, spiegano fonti della Questura. Gli obiettivi dichiarati sono chiari e molteplici: scovare armi e droga, effettuare controlli mirati su persone e veicoli sospetti e verificare la posizione di soggetti già sottoposti a misure di prevenzione o sicurezza.
Ma non solo. Le verifiche si sono estese anche alle attività commerciali della zona, con un’attenzione particolare al rispetto delle licenze e delle normative vigenti. Un modo per riaffermare la presenza e la legalità in un’area della città spesso complessa, inviando un segnale inequivocabile dopo un fatto di sangue che ha scosso profondamente Palermo.