A Palermo dopo l’omicidio più agenti e zone rosse

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La notte di Palermo è diventata un’emergenza. Dopo l’escalation di violenza che ha scosso la città, culminata nel tragico omicidio di un ragazzo di appena 21 anni, il governo è pronto a dare un segnale forte e a mettere in campo un pacchetto di misure straordinarie. L’obiettivo è uno solo: restituire le strade e le piazze della movida ai cittadini perbene.

Sul tavolo del Ministero dell’Interno ci sono due ipotesi concrete che potrebbero cambiare il volto delle serate palermitane. La prima è un aumento significativo degli organici delle forze dell’ordine da dispiegare nei punti più caldi. Più uomini in divisa per presidiare il territorio e agire da deterrente. La seconda, ancora più incisiva, è l’istituzione di “zone rosse”, perimetri ad accesso limitato pensati per tenere lontani pregiudicati e soggetti ritenuti socialmente pericolosi dalle aree del divertimento notturno.

Queste misure, attese da tempo, potrebbero ricevere il via libera definitivo già domani, mercoledì 15 ottobre, al termine di un vertice cruciale che vedrà seduti allo stesso tavolo il ministro dell’Interno **Matteo Piantedosi**, il presidente della Regione **Renato Schifani** e il sindaco di Palermo **Roberto Lagalla**.

A dare peso a queste indiscrezioni è l’intervento di **Carolina Varchi**, deputata di Fratelli d’Italia e responsabile del partito per le politiche del Mezzogiorno. «Ho avuto rassicurazioni dirette dal Viminale sull’impegno ad adottare misure straordinarie», ha dichiarato Varchi, ringraziando il ministro Piantedosi e la sottosegretaria Wanda Ferro per l’attenzione riservata alla città. «È necessario un segnale forte e immediato. Lo Stato farà sentire la propria presenza per garantire la sicurezza che i cittadini meritano», ha aggiunto, sottolineando come la violenza non debba trovare spazio nella comunità.

L’intervento del governo si profila deciso, nonostante fonti del Viminale facciano notare come Palermo, sulla carta, goda già di un buon rapporto numerico tra forze di polizia e popolazione. Tuttavia, la gravità e la frequenza degli ultimi episodi hanno reso evidente che le strategie attuali non bastano più, rendendo indispensabile un’azione più energica per arginare la deriva criminale.

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