Una serata di alta tensione ha infiammato il centro di Palermo. Quella che doveva essere una manifestazione pacifica di solidarietà si è trasformata in un fronte di scontro, con cariche della polizia e feriti. Centinaia di persone, rispondendo a un appello nazionale legato alla Global Sumud Flotilla, si sono radunate per esprimere il loro sostegno alla causa palestinese e, allo stesso tempo, per contestare l’allestimento del “Villaggio dell’Esercito” in piazza Castelnuovo.
La scintilla è scoccata in piazza Sant’Anna. Da lì, un serpentone umano si è mosso spontaneamente, attraversando il cuore pulsante della città, da via Maqueda fino a via Ruggero Settimo. Sventolando bandiere della Palestina e scandendo slogan come “Palestina libera” e “Fuori le armi da Palermo”, i manifestanti hanno paralizzato il traffico per oltre un’ora, con pesanti ripercussioni sulla viabilità.
L’epilogo teso si è consumato all’imbocco di piazza Castelnuovo. Un massiccio cordone di forze dell’ordine in tenuta antisommossa ha sbarrato la strada al corteo, impedendo l’accesso all’area dove è previsto l’evento promozionale dell’Esercito. “Siamo cittadini liberi e vogliamo raggiungere la piazza”, hanno gridato alcuni manifestanti. La tensione è salita rapidamente: dagli spintoni si è passati ai colpi di manganello.
Il bilancio è di diversi contusi. Le immagini più dure sono quelle di una ragazza con una ferita alla testa, soccorsa e portata via in ambulanza, e di un giovane colpito ripetutamente anche dopo essere caduto a terra.
“La nostra era una protesta pacifica”, hanno dichiarato gli organizzatori, denunciando la reazione delle forze dell’ordine. Nonostante gli scontri, i manifestanti hanno ottenuto una piccola vittoria: la promessa di un incontro in prefettura per discutere il possibile rinvio dell’inaugurazione del villaggio militare. La mobilitazione, però, non si ferma. È stato dato un nuovo appuntamento per le 18 di domani nella stessa piazza, in concomitanza con lo sciopero generale nazionale indetto da Cgil e Usb, anche in solidarietà con il popolo di Gaza.