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Un’altra tragedia sulle strade di Palermo: Gabriel e Alessandro non torneranno più a casa

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PALERMO – Due croci, pesanti come macigni, sull’asfalto rovente delle strade di Palermo. Due nomi che si aggiungono a un elenco che non dovrebbe esistere: Gabriel Aliberti, 17 anni, e Alessandro Lopriore, 21. Le loro vite, i loro sogni e le loro speranze si sono infranti in una tragica sera d’estate, in un terribile scontro avvenuto ieri, 21 agosto, in via Duca degli Abruzzi, proprio di fronte alla maestosa Palazzina Cinese.

Un’intera città si risveglia con il cuore spezzato, ma a sentire il dolore più forte sono i quartieri di Brancaccio e Cruillas, le case di Gabriel e Alessandro. “Altri due dei nostri ragazzi da piangere”, mormora la gente per le strade, con la voce rotta dalla commozione. “Non abbiamo più lacrime da versare. Troppe giovani vite spezzate, siamo distrutti”. È un grido di dolore che unisce due comunità, ora avvolte da un silenzio assordante.

Gabriel era un barbiere in erba, un ragazzo pieno di vita che sognava un futuro al nord, con le forbici in mano per creare arte. Ma la sua passione non si fermava lì: amava il calcio, correva dietro a un pallone con l’entusiasmo di chi ha il mondo davanti. “Era instancabile, mosso da mille passioni, faceva tutto con un’energia contagiosa”, racconta chi lo conosceva bene.

Oggi a piangerlo è la sua scuola, l’istituto superiore delle professioni Esfo, dove Gabriel stava imparando il mestiere che amava. Le loro parole sono un pugno nello stomaco: “La vita di un nostro ‘figlio’ si è spenta sull’asfalto. Avrebbe dovuto essere una delle tante sere spensierate, perché a 17 anni non si può, non si deve morire! Gabriel era vivace, aveva un sorriso sornione e quando ci vedeva ci abbracciava forte, dicendoci ‘sei la vita mia’. Oggi ci uniamo in preghiera perché la sua anima trovi riposo”.

Un dolore che riecheggia anche sui campi di calcio, quelli della scuola Elite Fada, dove Gabriel era cresciuto come calciatore e come uomo. “Con immenso dolore e profonda tristezza, la società si stringe alla famiglia Aliberti”, si legge in una nota della società sportiva. “Un ragazzo speciale, pieno di vita e sogni. Lo ricorderemo non solo come un giovane calciatore, ma soprattutto come un amico vero e sorridente. Il suo ricordo resterà sempre vivo nei nostri cuori. Ciao Gabriel”.

Dall’altra parte della strada, un’altra vita si è spezzata. Alessandro Lopriore, 21 anni, viaggiava in direzione opposta. Con lui sul ciclomotore c’era il cognato di 16 anni, ora ricoverato in gravi condizioni al Trauma Center di Villa Sofia, lottando per la vita. Anche i sogni di Alessandro sono stati cancellati in un istante. Aveva studiato tanto: una laurea triennale in Mediazione Linguistica, poi una magistrale in Relazioni Internazionali. Stava muovendo i primi, promettenti passi nel mondo del lavoro.

Da un anno collaborava con Confcommercio Palermo, dove aveva già lasciato un segno indelebile. “Si è distinto, nonostante la giovane età, per l’entusiasmo, la dedizione e la straordinaria abnegazione con cui affrontava ogni impegno”, scrive l’associazione in un post toccante sui social. “La sua passione, la voglia di imparare e la sua disponibilità verso tutti hanno lasciato un’impronta profonda. Non lo dimenticheremo mai”.

Mentre le famiglie e gli amici sono consumati da un dolore inimmaginabile, la città si interroga ancora una volta sulla sicurezza delle sue strade, piangendo due figli che avevano tutta la vita davanti.

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Marta Russo

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Marta Russo