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Paura sul traghetto partito da Palermo: incendio a bordo, sindacati: “E pensano al Ponte”

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“L’ennesima tragedia sfiorata. Si tratta di traghetti vecchi, varati negli anni 2000. Non solo il Raffaele Rubattino ma anche le Grandi Navi Veloci sono navi vecchie, obsolete, incidentate e riparate più volte, oltre che inquinanti al massimo”. Lo afferma il segretario generale della Fiom Cgil Palermo e Sicilia, a proposito dell’incendio nella sala macchina della nave partita dal porto di Palermo e rimasta alla deriva nelle acque del golfo di Napoli.

“Da anni – aggiunge Francesco Foti – la Fiom denuncia che questi traghetti andrebbero alienati e sostituti con traghetti di nuova generazione, per dare un servizio sicuro e adeguato a tutti i cittadini che utilizzano le navi e per dare di conseguenza lavoro al Cantiere Navale di Palermo. Prova ne è il traghetto in corso di costruzione allo stabilimento Fincantieri di Palermo per la Regione siciliana che collegherà le isole. E, a questo proposito, noi siamo in attesa di sapere se la regione confermerà anche la realizzazione del secondo traghetto. Questo significa che serve una politica nuova legata al trasporto marittimo: anziché stanziare milioni di euro per costruire navi da guerra, la logica vorrebbe che questi soldi servissero per costruire traghetti moderni e sostenibili, capaci di garantire servizi efficienti e sicurezza ai cittadini, che pagano biglietti onerosi per usarli. E sarebbe un volano di crescita per il cantiere e per l’indotto”.

“In Sicilia – conclude Foti – mancano strade, autostrade, ferrovie, strade provinciali, tutto il trasporto terrestre è all’anno zero. E anche il trasporto marittimo, che è in capo al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini, andrebbe riammodernato con una politica di investimenti legata alla crescita e allo sviluppo, prima di pensare al Ponte sullo Stretto”. La Fiom rivolge un plauso ai lavoratori che sono riusciti “a domare le fiamme e a evitare la tragedia”

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Redazione Web

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