Una banale lite per una mancata precedenza si è trasformata in una spietata spedizione punitiva, con tanto di trappola, bastonate e colpi di pistola. Sembra la sceneggiatura di un film, invece è la cronaca di quanto accaduto lo scorso 7 giugno nelle campagne tra Gela e Niscemi, un episodio di violenza che ha portato all’arresto di un uomo di Gela con precedenti penali.
Tutto ha inizio nel quartiere Settefarine, a Gela. Un diverbio per questioni di viabilità degenera: due idraulici, padre e figlio, avrebbero danneggiato con un oggetto contundente la Fiat Panda di un altro uomo. Quest’ultimo, però, non ha lasciato correre e ha pianificato una vendetta feroce.
Qualche giorno dopo, i due idraulici sono stati attirati con l’inganno in una zona di campagna, con la scusa di un sopralluogo per un lavoro. Ad attenderli non c’era nessun cantiere, ma tre uomini pronti a fargliela pagare. Padre e figlio sono stati brutalmente aggrediti a colpi di bastone. Nonostante le ferite, sono riusciti a fuggire in auto, ma l’incubo non era finito: i loro aggressori li hanno inseguiti, esplodendo diversi colpi di pistola contro la loro vettura.
A incastrare uno dei responsabili è stato un video del pestaggio, ripreso da uno degli stessi aggressori, che si è rivelato un elemento decisivo per le indagini condotte dalla polizia e coordinate dalla Procura di Gela. Le immagini hanno permesso di identificare la Fiat Panda bianca usata per l’agguato, risultata intestata alla compagna del pregiudicato ora in arresto.
Durante le indagini, la polizia ha sequestrato le auto coinvolte e ha ritrovato tre bossoli lungo la strada della fuga. Gli inquirenti, tuttavia, stanno ancora lavorando per chiarire tutti i contorni della vicenda. I due idraulici, infatti, hanno denunciato anche una rapina, ma questa parte del loro racconto non ha convinto del tutto gli investigatori.