MESSINA – Sarà una giornata cruciale, quella di mercoledì 6 agosto, per il futuro del Ponte sullo Stretto. Mentre a Roma è atteso il via libera del Cipess al progetto definitivo, a Messina sbarcherà il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega, Matteo Salvini, per celebrare quello che il suo partito definisce un traguardo storico.
L’agenda del vicepremier è fitta: in tarda mattinata, alle 12:30, è previsto il “sì” del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile. Poche ore dopo, intorno alle 19:00, Salvini presiederà un direttivo regionale straordinario della Lega a Messina, aperto ai militanti, per incontrare la stampa e festeggiare il risultato.
L’entusiasmo è palpabile nelle parole di Nino Germanà, senatore e segretario regionale del Carroccio. “Da quando si è insediato al Mit, Matteo Salvini si è impegnato per raggiungere un traguardo che tutti ritenevano impossibile: la riapertura dei cantieri del Ponte, chiusi da Monti nel 2012”, ha affermato Germanà. “Un ministro del Nord che ha fatto per il Meridione più di qualunque altro omologo del Sud. Mercoledì celebreremo la capacità del nostro partito di trasformare le istanze della gente in realtà. È un’altra grande vittoria della Lega e una vittoria per tutti”, ha concluso.
Ma non tutti condividono l’esultanza. Proprio mentre la politica si prepara a festeggiare, il fronte ambientalista affila le armi. Greenpeace, Legambiente, Lipu e Wwf hanno annunciato di aver presentato un nuovo reclamo formale alla Commissione Europea. L’azione integra un precedente esposto del 27 marzo, sostenendo che la grande opera non rispetterebbe le condizioni previste dalle speciali procedure comunitarie e violerebbe le direttive a tutela dell’ambiente.Le associazioni insistono sul documentato e grave impatto ambientale che il Ponte avrebbe su un ecosistema delicato come quello dello Stretto.
