Ucciardone, rissa tra detenuti: un uomo grave in ospedale

Palermo – Alta tensione nel carcere Ucciardone di Palermo, dove una violenta rissa tra reclusi ha portato al ricovero d’urgenza di un detenuto, le cui condizioni sono gravi. L’episodio, avvenuto nella nona sezione del penitenziario, riaccende i riflettori su una situazione esplosiva, da tempo denunciata dalle organizzazioni sindacali di categoria.

A dare notizia dell’accaduto sono Maurizio Mezzatesta, segretario nazionale del Cnpp (Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria), e Aldo Di Giacomo, segretario generale del Spp (Sindacato Polizia Penitenziaria). Secondo la loro ricostruzione, lo scontro ha coinvolto quattro uomini che, mentre si recavano ai cortili per l’ora d’aria, hanno aggredito un altro detenuto dello stesso piano. L’intervento del personale di polizia penitenziaria ha impedito che la vicenda avesse conseguenze ancora più tragiche.

I sindacalisti puntano il dito contro la gestione della nona sezione, un’area critica dove sono concentrati anche reclusi con problematiche psichiatriche. Questa condizione, unita al sovraffollamento e alle carenze strutturali, crea una miscela pericolosa che sfocia in frequenti episodi di violenza. “Continua la gravissima situazione alla Nona sezione”, affermano Mezzatesta e Di Giacomo, sottolineando come uno dei detenuti coinvolti nella rissa fosse già noto per precedenti aggressioni e danneggiamenti.

Tra gli episodi passati che vedono protagonista lo stesso recluso, i sindacati citano una grave aggressione ai danni di un giovane agente, ancora assente dal servizio e in attesa di un intervento chirurgico al braccio. Nonostante la sua comprovata pericolosità, denunciano, “non è stato ancora trasferito in un altro istituto”.

L’episodio si inserisce in una lunga scia di violenze che affligge l’istituto palermitano e, più in generale, il sistema carcerario nazionale. Negli ultimi mesi, all’Ucciardone si sono registrate numerose aggressioni ai danni degli agenti, spesso costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso. I rappresentanti dei lavoratori lamentano carichi di lavoro insostenibili e una carenza di organico che mette a rischio la sicurezza del personale e degli stessi detenuti. La nona sezione, in particolare, è stata più volte descritta come una “polveriera” e ne è stata chiesta la chiusura urgente a causa di condizioni definite “inumane”.

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