Una scia di sangue torna a macchiare il quartiere Brancaccio di Palermo. Nella tarda serata di ieri, un uomo di 48 anni, di nazionalità romena e senza fissa dimora, è stato brutalmente assassinato a colpi di coltello in viale dei Picciotti. Il delitto si è consumato nei pressi di un appezzamento di terreno abbandonato, luogo di rifugio per diversi clochard, dove la vittima aveva trovato riparo insieme alla compagna e a numerosi cani. L’aggressore ha inferto almeno sei fendenti, colpendo l’uomo all’addome e al torace, senza lasciargli scampo. Il corpo è stato ritrovato riverso sull’asfalto, in una pozza di sangue.
L’allarme e i primi soccorsi
L’allarme è stato dato intorno alle 20 da alcuni passanti, che hanno immediatamente contattato il numero unico di emergenza. Sul posto sono giunti i sanitari del 118, i quali hanno trovato l’uomo in condizioni disperate. Nonostante i tentativi di rianimazione, per il quarantottenne non c’è stato nulla da fare. La zona del delitto, situata vicino a un accesso con un cancello bianco che conduce a un fondo incolto, è stata prontamente isolata dagli investigatori della Polizia di Stato. Gli agenti della Squadra Mobile hanno avviato i rilievi tecnici e le prime indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’omicidio e identificarne il contesto.
L’identificazione della vittima
L’identità della vittima è stata accertata solo a tarda notte. L’uomo, sprovvisto di documenti al momento del ritrovamento, viveva in condizioni di estrema precarietà nell’area di Brancaccio compresa tra l’ex macello comunale e un deposito della Rap, l’azienda di igiene ambientale. Si tratta di una zona tristemente nota per la presenza di rifugi improvvisati utilizzati da persone senza dimora. La compagna della vittima, in evidente stato di shock, è stata trasportata in ospedale per accertamenti. Gli agenti hanno altresì richiesto l’intervento del personale del canile municipale per prendere in custodia i cani appartenenti all’uomo ucciso.
Le indagini e la caccia all’aggressore
Per l’intera nottata, le forze dell’ordine hanno setacciato l’area alla ricerca di testimoni oculari e di immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona. Ogni elemento raccolto potrebbe rivelarsi cruciale per ricostruire le fasi concitanti dell’aggressione, comprenderne il movente e risalire all’identità dell’assassino. Gli accertamenti si sono concentrati negli ambienti dei senzatetto e dei tossicodipendenti che gravitano nell’area compresa tra piazza Scaffa e il fiume Oreto, spesso teatro di tensioni e degrado.
Le ipotesi sul movente
Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, l’omicidio sarebbe scaturito da una violenta lite tra due uomini. È probabile che un incontro, forse finalizzato a chiarire questioni pregresse, sia rapidamente degenerato. Uno dei due contendenti avrebbe estratto un coltello, colpendo ripetutamente il rivale al torace. L’aggressore si è poi dato alla fuga, facendo perdere le proprie tracce. Gli investigatori stanno valutando tutte le piste: non si esclude che possa essersi trattato di una spedizione punitiva pianificata, legata a conti in sospeso nell’ambito di attività illecite, oppure di un alterco estemporaneo, scaturito da futili motivi e tragicamente conclusosi.
Disposta l’autopsia
Il corpo della vittima è stato trasferito all’istituto di medicina legale, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il magistrato di turno disporrà con ogni probabilità l’esame autoptico per accertare con precisione le cause del decesso e raccogliere ulteriori elementi utili all’inchiesta. Le indagini proseguono serrate per fare piena luce su questo ennesimo, tragico episodio di violenza.