Tragedia a Palermo: Zio Totò, storico friggitore, muore in un incidente. Rischia omicidio stradale un 17enne

Palermo piange la scomparsa di Salvatore Aliotta, 72 anni, figura amata e conosciuta da molti come Zio Totò. La sua esistenza, dedicata con passione alla famiglia e al lavoro, si è interrotta bruscamente a seguito di un tragico incidente stradale avvenuto in via Oreto, nelle immediate vicinanze della sua storica attività commerciale. Un destino crudele lo ha strappato all’affetto dei suoi cari poco dopo aver abbassato per l’ultima volta la saracinesca della sua friggitoria, lasciando un vuoto profondo nella comunità che per decenni lo ha considerato un punto di riferimento.

Zio totò: un’istituzione nel cuore del quartiere

La friggitoria di Zio Totò, “L’acquolina in bocca”, situata all’incrocio tra via Oreto e via Buonriposo, era molto più di un semplice esercizio commerciale. Rappresentava un vero e proprio simbolo del quartiere, un luogo di ritrovo quotidiano per residenti e lavoratori. Dietro un’apparenza a tratti burbera, celata da folti baffi e occhiali, Salvatore Aliotta nascondeva un animo riservato e un’instancabile dedizione. Per decenni, ha gestito la sua attività con impegno costante, aprendo alle prime luci dell’alba e chiudendo solo a tarda sera. La sua presenza era una costante, una garanzia di qualità e cordialità, apprezzata da chiunque varcasse la soglia del suo locale, non solo per i rinomati panini ma anche per la sua affabilità discreta.

La tragica dinamica dell’incidente

L’incidente che è costato la vita a Salvatore Aliotta si è verificato nella notte tra giovedì e venerdì. Secondo le prime ricostruzioni effettuate dalla sezione Infortunistica della polizia municipale, l’uomo stava attraversando la carreggiata in via Oreto, a pochi passi dalla sua friggitoria, quando è stato violentemente investito da uno scooter. L’impatto gli ha procurato ferite gravissime. Immediato l’intervento dei sanitari del 118, che lo hanno trasportato d’urgenza all’ospedale Civico di Palermo. Nonostante gli sforzi profusi dall’equipe medica, Zio Totò è deceduto il giorno seguente nel reparto di Neuro Rianimazione, a causa della gravità dei traumi riportati.

Le indagini e le pesanti accuse

Alla guida dello scooter si trovava un giovane di soli 17 anni, identificato con le iniziali P.L.N. Anche il minore è rimasto ferito nello scontro ed è stato trasportato in ospedale, dove è stato sottoposto ai test tossicologici e alcolemici per accertare l’eventuale assunzione di sostanze. Le indagini, coordinate dalla polizia municipale, hanno fatto emergere un dettaglio preoccupante: il mezzo a due ruote coinvolto nell’incidente era sprovvisto della necessaria copertura assicurativa. La posizione del diciassettenne si prospetta estremamente delicata; su di lui pende ora la pesante accusa di omicidio stradale. Gli investigatori stanno esaminando attentamente le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona per ricostruire con esattezza la dinamica del sinistro e accertare tutte le responsabilità.

Tensione e violenza al pronto soccorso

Nelle stesse ore in cui Salvatore Aliotta lottava tra la vita e la morte, il pronto soccorso dell’ospedale Civico è stato teatro di un altro grave episodio. Il fratello maggiore del giovane investitore, un ragazzo di 21 anni, in preda all’agitazione, ha aggredito fisicamente un medico in servizio, colpendolo con un pugno e procurandogli serie lesioni. L’intervento dei Carabinieri ha permesso di bloccare l’aggressore, che è stato tratto in arresto. Il ventunenne si trova attualmente in carcere e dovrà rispondere delle accuse di lesioni gravissime e interruzione di pubblico servizio, un fatto che aggiunge ulteriore drammaticità alla già tragica vicenda.

Il cordoglio di una comunità

La notizia della morte di Zio Totò ha scosso profondamente l’intera comunità palermitana, in particolare gli abitanti e i frequentatori della zona di via Oreto. Amici, clienti affezionati e parenti si sono stretti attorno alla famiglia Aliotta in questo momento di immenso dolore. Numerosi i messaggi di cordoglio e i ricordi commossi apparsi sui social network, a testimonianza di quanto la sua figura fosse stimata e benvoluta. La sua scomparsa lascia un segno indelebile nel tessuto sociale del quartiere, privandolo di una presenza discreta ma fondamentale, un uomo che con il suo lavoro quotidiano aveva saputo conquistare l’affetto e il rispetto di tanti.

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