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Diretta Sicilia > Cronaca > Ristrutturazione fantasma ma crediti veri, nei guai due fratelli: sequestro da 200 mila euro
Cronaca

Ristrutturazione fantasma ma crediti veri, nei guai due fratelli: sequestro da 200 mila euro

Ultimo aggiornamento: 12/05/2025 - 09:20
di Redazione Web
Pubblicato 12 Maggio 2025
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lettura in 2 minuti
Ristrutturazione fantasma ma crediti veri, nei guai due fratelli: sequestro da 200 mila euro

In seguito a indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Ragusa, i finanzieri del Comando Provinciale hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro di circa 200 mila euro, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa, nei confronti di due fratelli, indagati per aver generato e commercializzato, in concorso tra loro, crediti d’imposta relativi ai cosiddetti bonus edilizi, per lavori di ristrutturazione su un immobile sito a Modica, in realtà mai eseguiti.

Le indagini, condotte dai militari della Compagnia di Modica, hanno permesso di acquisire gravi indizi di reato – allo stato degli atti e nella presente fase del procedimento, nella quale non è stato ancora instaurato il contraddittorio con gli indagati – in ordine a una truffa ai danni dello Stato commessa dai due fratelli: il primo, titolare di una ditta individuale, avrebbe emesso, in qualità di appaltatore, fatture false nei confronti del fratello per lavori di ristrutturazione edilizia su un immobile di proprietà di quest’ultimo, in realtà non realizzati; il secondo, committente dei lavori e proprietario del predetto immobile, avrebbe generato, mediante apposita comunicazione nel portale dell’Agenzia delle Entrate, oltre 99 mila euro di crediti d’imposta fittizi per Bonus Ristrutturazione, Bonus Facciate e Sismabonus relativi agli asseriti lavori di ristrutturazione, successivamente monetizzati tramite cessione a Poste Italiane.

Alla luce degli elementi raccolti, i due fratelli devono rispondere dei reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonché di emissione e annotazione di fatture per operazioni inesistenti, in quanto le fatture false emesse da uno dei due fratelli hanno consentito all’altro di evadere le imposte sui redditi e di fruire di detrazioni non spettanti per le spese degli interventi di recupero del patrimonio edilizio.

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