L’elezione del cardinale Robert Prevost, primo Papa nordamericano con il nome di Leone XIV, ha sorpreso il mondo. Oltre al clamore per la sua rapida ascesa al soglio pontificio e al lungo discorso inaugurale in Piazza San Pietro, emerge un dettaglio significativo: un legame speciale con la Sicilia, terra che ha visitato in due occasioni separate, lasciando un segno tangibile nella memoria delle comunità religiose locali.
I Fratelli Agostiniani di Palermo: custodi di un ricordo premonitore
La prima visita risale al 2006, un 8 maggio, la stessa data della sua elezione a Pontefice 19 anni dopo. Una coincidenza che non è sfuggita agli agostiniani di Palermo, che ricordano con emozione la visita di Prevost, allora Priore Generale dell’ordine, al santuario di Santa Maria la Reale. Di quell’incontro rimane una fotografia, gelosamente custodita, quasi una premonizione dell’eccezionale destino che attendeva il “fratello americano”. Padre Giuseppe Caruso, rettore della chiesa di Sant’Agostino, punto di riferimento dell’ordine in Sicilia, ha raccontato a *La Repubblica* l’emozione per l’elezione, sottolineando il doppio legame di gioia, come cattolici e come agostiniani, per l’ascesa al soglio pontificio di un membro del loro ordine. Un ordine, quello agostiniano, composto da missionari, come lo era stato lo stesso Prevost in Perù, dove conobbe l’allora Cardinale Bergoglio, futuro Papa Francesco.
Dalla missione in Perù alla guida dell’ordine agostiniano
Al rientro dalla missione peruviana, Prevost venne nominato Priore Generale dell’ordine agostiniano. Fu in questa veste che visitò Palermo nel 2006. Padre Roberto Morana, anche lui intervistato da *La Repubblica*, ricorda con precisione la celebrazione della festa della Madonna della Grazia, officiata da Prevost alle 8 del mattino e trasmessa in diretta su Radio Maria. Un evento che, alla luce degli eventi successivi, assume un significato ancora più profondo.
La visita a Siracusa: un pellegrinaggio nel segno della Madonna delle Lacrime
Più recente, ma non meno significativa, la visita a Siracusa nel settembre 2022, in occasione del 71° anniversario della Lacrimazione di Maria. Un evento che richiama migliaia di fedeli ogni anno e che vide la partecipazione del Cardinale Prevost, invitato da Mons. Francesco Lomanto. Durante la sua visita, il futuro Papa non si limitò alla celebrazione dell’anniversario. Visitò il Sepolcro di Santa Lucia, le catacombe di Santa Lucia e di San Giovanni, la Cattedrale di Siracusa e la Biblioteca Alagoniana, immergendosi nella storia e nella spiritualità della città. Portò inoltre i saluti di Papa Francesco e la sua richiesta di preghiera per la pace nel mondo, un messaggio di speranza in un momento di grande incertezza internazionale. Su invito di Mons. Lomanto, Prevost celebrò la messa nella Casa del Pianto, luogo del prodigioso evento del 1959, quando un quadretto in gesso pianse lacrime umane per quattro giorni, lasciando in dono una preghiera alla Madonna delle Lacrime, segno tangibile della sua devozione.
Un legame destinato a rafforzarsi?
Queste due visite, a Palermo e Siracusa, testimoniano un legame profondo tra il nuovo Papa e la Sicilia, un legame che va oltre la semplice visita pastorale e si radica nella storia personale di Leone XIV e nella spiritualità delle comunità che ha incontrato. Un legame che, con la sua elezione a Pontefice, potrebbe ulteriormente rafforzarsi, aprendo nuove prospettive di dialogo e collaborazione tra la Chiesa universale e la terra di Sicilia.