Intensa attività investigativa a Palermo dopo la tragica sparatoria avvenuta a Monreale, nei pressi del pub 365 in via Benedetto D’Acquisto, che ha causato la morte di tre giovani e il ferimento di altri due. Carabinieri e Polizia stanno setacciando il quartiere Zen, eseguendo perquisizioni tra i casermoni della periferia palermitana alla ricerca di elementi utili a fare luce sulla dinamica dell’accaduto.
Caccia ai complici e alle armi
L’obiettivo principale delle forze dell’ordine è duplice: individuare i complici del presunto autore della strage e recuperare le armi utilizzate nella sparatoria. Gli inquirenti ritengono infatti che Salvatore Calvaruso, il diciannovenne palermitano fermato dai Carabinieri, non abbia agito da solo. La caccia alle armi si estende anche alla zona di Monreale, dove si ipotizza che le pistole possano essere state gettate durante la fuga.
Venti colpi e almeno due armi
Secondo le prime ricostruzioni effettuate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, guidati dal generale Luciano Magrini, nella notte tra sabato e domenica sarebbero stati esplosi almeno venti colpi di pistola davanti al bar 365 di Monreale, a pochi passi dal Duomo. Si ritiene che siano state utilizzate almeno due armi da fuoco. Le indagini proseguono senza sosta, anche alla luce delle prime dichiarazioni rilasciate dal giovane fermato. Si stima che almeno tre o quattro persone potrebbero essere coinvolte nella sparatoria. L’attività investigativa si concentra ora sull’identificazione di questi individui e sul recupero delle armi, elementi cruciali per ricostruire l’esatta sequenza degli eventi e accertare le responsabilità. Le perquisizioni allo Zen rappresentano un passo importante in questa direzione, nella speranza di raccogliere prove decisive per la risoluzione del caso.